ALIMENTI DALL'ANTICHITA'
OLIO extravergine d'oliva Tuscia
La vocazione olivicola della Tuscia vi-
terbese risale addirittura agli Etru-
schi. Su questi terreni collinari vul-
canici l'olivo trova un terroir d'ele-
zione: tra i comuni più noti troviamo
Bolsena, Blera, Calcata, Bomarzo, Ca-
prarola, Civita Castellana, Tarquinia,
Ronciglione, Grotte di Castro, Casti-
glione in Teverina, Bagnoregio, Bassano
Romano, Nepi, Soriano nel Cimino, tutti
interessanti anche sotto il profilo
paesaggistico. L'extravergine contraddistinto dalla
DOP Tuscia è ottenuto da olive delle
varietà Frantoio, Canino e Leccino, da
sole o insieme in misura del 90%, men-
tre è ammessa una presenza non superio-
re al 10% di altre cultivar come Mauri-
no, Pendolino, Moraiolio.
Nel Lazio si distinguono alcune produ-
zioni che si segnalano per l'eccellenza
del prodotto.
Tra queste l'extravergine che reca la
denominazione "Tuscia", una DOP ricono-
sciuta nel 2005, a coronamento degli
sforzi dei produttori nell'impegno per
la qualità. Sono 52 i comuni del viter-
bese che rientrano nella DOP.
Le sfumature dei profumi e del sapore
possono variare a seconda della varietà
preponderante, ma si ottiene in ogni
caso un olio fruttato di spiccata per-
sonalità.
Fonte RAI
CIBI ANTICHI
Gli Aztechi ed il cioccolato di Modica
C'è in Sicilia un'antica tradizione
cioccolatiera che risale agli Spagnoli.
Nel XV° secolo essi portarono in Sici-
lia le prime fave di cacao e le tecni-
che con cui gli Aztechi ne ricavavano
il cioccolato.
L'antica metodologia degli Aztechi, che
era una tecnica a freddo, consisteva
nel macinare i semi di cacao con uno
strumento di pietra. Si otteneva così
una pasta che veniva mescolata a delle
spezie e poi lavorata fino all'induri-
mento. Ispirandosi alle antiche tradizioni az-
teche, a Modica si prepara il cioccola-
to macinando, sopra pietra lavica appe-
na riscaldata, i semi delle fave di ca-
cao e mescolandovi poi pari quantità di
zucchero e unendo vaniglia e cannella.
Dopo aver unito burro di cacao e mai ad
una temperatura superiore ai 45°, si
lavora la pasta con diversi mattarelli.
Una peculiare caratteristica del cioc-
colato di Modica è la consistenza gra-
nulosa, data dalla lavorazione a freddo
che scioglie il burro di cacao ma non
lo zucchero, che pertanto mantiene una
consistenza cristallina, conferendo al
palato una sensazione un po' sabbiosa.
Fonte RAI
EVENTI SAN MARINO 12 MAGGIO
“1° Conferenza Programmatica delle Città Italiche sulle Vie dell’Ambra”
Conferenza ed escursione pomeridiana al Sito villanoviano e al Museo di Verucchio
12 maggio 2018 – ore 9.30
Serravalle (Repubblica di San Marino) – Auditorium Scuola Media
Info: Tel. +378 0549.941973
segreteria.civia@alice.sm
www.civiaricerche.net
Fonte Archeologia Viva
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ALIMENTI DALL'ANTICHITA' OLIO extravergine d'oliva Tuscia La vocazione olivicola della Tuscia vi- terbese risale addirittura agli Etru- schi. Su questi terreni collinari vul- canici l'olivo trova un terroir d'ele- zione: tra i comuni più noti troviamo Bolsena, Blera, Calcata, Bomarzo, Ca- prarola, Civita Castellana, Tarquinia, Ronciglione, Grotte di Castro, Casti- glione in Teverina, Bagnoregio, Bassano Romano, Nepi, Soriano nel Cimino, tutti interessanti anche sotto il profilo paesaggistico. L'extravergine contraddistinto dalla DOP Tuscia è ottenuto da olive delle varietà Frantoio, Canino e Leccino, da sole o insieme in misura del 90%, men- tre è ammessa una presenza non superio- re al 10% di altre cultivar come Mauri- no, Pendolino, Moraiolio. Nel Lazio si distinguono alcune produ- zioni che si segnalano per l'eccellenza del prodotto. Tra queste l'extravergine che reca la denominazione "Tuscia", una DOP ricono- sciuta nel 2005, a coronamento degli sforzi dei produttori nell'impegno per la qualità. Sono 52 i comuni del viter- bese che rientrano nella DOP. Le sfumature dei profumi e del sapore possono variare a seconda della varietà preponderante, ma si ottiene in ogni caso un olio fruttato di spiccata per- sonalità. Fonte RAI
CIBI ANTICHI Gli Aztechi ed il cioccolato di Modica C'è in Sicilia un'antica tradizione cioccolatiera che risale agli Spagnoli. Nel XV° secolo essi portarono in Sici- lia le prime fave di cacao e le tecni- che con cui gli Aztechi ne ricavavano il cioccolato. L'antica metodologia degli Aztechi, che era una tecnica a freddo, consisteva nel macinare i semi di cacao con uno strumento di pietra. Si otteneva così una pasta che veniva mescolata a delle spezie e poi lavorata fino all'induri- mento. Ispirandosi alle antiche tradizioni az- teche, a Modica si prepara il cioccola- to macinando, sopra pietra lavica appe- na riscaldata, i semi delle fave di ca- cao e mescolandovi poi pari quantità di zucchero e unendo vaniglia e cannella. Dopo aver unito burro di cacao e mai ad una temperatura superiore ai 45°, si lavora la pasta con diversi mattarelli. Una peculiare caratteristica del cioc- colato di Modica è la consistenza gra- nulosa, data dalla lavorazione a freddo che scioglie il burro di cacao ma non lo zucchero, che pertanto mantiene una consistenza cristallina, conferendo al palato una sensazione un po' sabbiosa. Fonte RAI
EVENTI SAN MARINO 12 MAGGIO “1° Conferenza Programmatica delle Città Italiche sulle Vie dell’Ambra” Conferenza ed escursione pomeridiana al Sito villanoviano e al Museo di Verucchio 12 maggio 2018 – ore 9.30 Serravalle (Repubblica di San Marino) – Auditorium Scuola Media Info: Tel. +378 0549.941973 segreteria.civia@alice.sm www.civiaricerche.net Fonte Archeologia Viva
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