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Sabato, 02 Aprile 2011 - 17:32 :: 97122 Letture
Il resoconto della escursione compiuta il 13 marzo u.s. (continua)
E’ una nuvolosa giornata invernale, la pioggia incombe, cerchiamo di contattare uno del gruppo; manca, lo ritroveremo più avanti*. La collina è sempre verdeggiante, come le montagne circostanti e degrada verso una ampia pianura ricca di corsi d’acqua. Siamo in appennino centro meridionale, in lontananza si scorgono delle chiazze bianche, stavolta di neve, non è strano. Gli inverni sono da noi piuttosto rigidi e non è difficile trovare sulla parte alta dei rilievi chiazze di neve sino a tarda primavera.
E’ il 13 marzo 2011 ed iniziamo a ripercorrere a ritroso nel tempo la nostra storia. Novelli Benjamin Button, ci inerpichiamo per la moderna S.P.331 in direzione Castello del Matese, attraversando in un colpo solo duemilacinquecento anni di storia. La moderna cittadina di Piedimonte Matese è sotto di noi, sulla parte alta il borgo medioevale. Sul Cila i poligonali dei Pentri rievocano il ricordo della Allifae sannitica. Attraversiamo l’abitato di Castello del Matese ed anche qui ai piedi della torre risalta la stratificazione sannitica (del basamento), medievale (della parte superiore e delle torri), indi gli abitati della nostra contemporaneità (articolo intero)
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MOLFETTA E LA SCULTURA NEOLITICA PIU' ANTICA DELLA PUGLIA La più antica scultura neolitica su pietra in Puglia, da inserirsi tra gli idoli preistorici legati alla terra, è stata trovata nel Pulo di Molfetta, sistema di cavità carsiche e sito archeologico risalente al V e IV millennio aC in provincia di Bari. Di piccole dimensioni, ritrovata durante lavori in corso nel sito, la piccola scultura, forse parte di un corredo funerario, deriva dalla lavorazione di un ciottolo calcareo con tratti antropomorfi. Una incisione a zig zag colloca l'oggetto tra la fase media e finale del Neolitico. Le rare sculture preistoriche ritrovate sono nella maggior parte dei casi derivate da materiali di facile lavorazione come la terracotta o le ossa di animali. La scultura dovrebbe tornare - ora è a Bari - in maniera permanente alla collezione del museo civico archeologico.
Ritrovati in Patagonia i resti di un gigantesco dinosauro. Potrebbero appartenere al più grande esistito sulla Terra. Eccezionale scoperta in Patagonia, dove un gruppo di paleontologi ha riportato alla luce il resti di un gigantesco dinosauro. Secondo gli esperti, i fossili rinvenuti nella provincia di Neuque'n, in Argentina, appartengono ad un titanosauro vissuto 98 milioni di anni fa, all'epoca del Cretacico inferiore. Fonte:greenme.it
OTZI E IL MISTERO DEL TEMPO su RAIGULP Molto interessante e con un buon seguito Otzi su Rai 2 di ieri. Come anticipato, è la storia dell'undicenne Kip, un ragazzo come tanti intelligente e sensibile, per cui il tempo dell'infanzia sta finendo. Negli ultimi giorni prima di lasciare per sempre Bolzano e gli amici del cuore, Kip vive con loro un'esperienza straor- dinaria. Quando si reca al museo a sa- lutare la mummia Otzi per l'ultima vol- ta accade qualcosa di magico: Otzi si risveglia cominciando a rigenerarsi, facendogli scoprire i segreti dell'età del rame e la magia degli sciamani. La regia è di Gabriele Pignotta. www.raigulp.rai.it Fonte RAI
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