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 Escursione alla Grotta del Diavolo o Grotta di Mezzogiorno del 13 marzo 2011 ::
 
  Sabato, 02 Aprile 2011 - 17:32 :: 97311 Letture

Il resoconto della escursione compiuta il 13 marzo u.s.  (continua)

E’ una nuvolosa giornata invernale, la pioggia incombe, cerchiamo di contattare uno del gruppo; manca, lo ritroveremo più avanti*. La collina è sempre verdeggiante, come le montagne circostanti e degrada verso una ampia pianura ricca di corsi d’acqua. Siamo in appennino centro meridionale, in lontananza si  scorgono delle chiazze bianche, stavolta di neve, non è strano. Gli inverni sono da noi piuttosto rigidi e non è difficile trovare sulla parte alta dei rilievi chiazze di neve sino a tarda primavera.

E’ il 13 marzo 2011 ed iniziamo a ripercorrere a ritroso nel tempo la nostra storia. Novelli Benjamin Button, ci inerpichiamo per la moderna S.P.331 in direzione Castello del Matese, attraversando in un colpo solo duemilacinquecento anni di storia. La moderna cittadina di Piedimonte Matese è sotto di noi, sulla parte alta il borgo medioevale. Sul Cila i poligonali dei Pentri rievocano il ricordo della Allifae sannitica. Attraversiamo l’abitato di Castello del Matese ed anche qui ai piedi della torre risalta la stratificazione sannitica (del basamento), medievale (della parte superiore e delle torri), indi gli abitati della nostra contemporaneità (articolo intero)

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Commenti
N° 3450 - giuseppe ha scritto::
Ago-’21
21

GROENLANDIA, PIOGGIA SU CALOTTA GLACIALE La pioggia è caduta per la prima volta sulla vetta della calotta glaciale del- la Groenlandia, a più di 500 miglia so- pra il circolo polare artico. L'evento è stato registrato il 14 agosto a 3.216 metri, dove le temperature sono normal- mente ben al di sotto di 0°. Ci sono stati 3 giorni particolarmente caldi con temperature di oltre 18° la media. La calotta glaciale, spessa 3 km, negli ultimi decenni ha perso ghiaccio e contribuito all'innalzamento del livello del mare. Fonte RAI
N° 3469 - giuseppe ha scritto::
Set-’21
03

LE BALENE AVEVANO LE ZAMPE In passato le balene sapevano camminare: trovati i fossili di un antico cetaceo con le zampe Le balene moderne sono i discendenti di un gruppo di mammiferi che vivevano sulla terraferma, molto simili ai cervi: ora è stato trovato l'individuo che ha fatto da anello di congiunzione tra la terraferma e il mare La scoperta è una di quella straordinarie, destinate ad entrare in tutti i libri di scienza. E’ stato ritrovato il fossile di un’antenata delle balene: aveva quattro zampe e dunque doveva essere in grado sia di camminare sulla terraferma che di nuotare. I resti che risalgono a 43 milioni di anni fa sono stati trovati in Egitto e sono stati analizzati da un gruppo di ricerca guidato dall’università egiziana Mansoura, che ha pubblicato il lavoro su Proceedings of the Royal Society B. Che le balene moderne siano i discendenti di un gruppo di mammiferi che vivevano sulla terraferma, probabilmente molto simili ai cervi, era già un fatto noto. Sulla base dei ritrovamenti di fossili effettuati si è dedotto che con molta probabilità le prime balene pienamente acquatiche si siano evolute nelle regioni asiatiche circa 50 milioni di anni fa. I resti trovati ora in Egitto, nell’area desertica di Fayum che nel passato era coperta dal mare e che restituisce oggi una gran quantità di reperti fossili marini, sono la prima testimonianza di balena semi-acquatica rinvenuta in Africa. Il nuovo individuo appena scoperta era probabilmente lungo circa 3 metri, per 600 chili di peso, e le sue particolari mascelle suggeriscono che fosse anche un ottimo predatore. Apparteneva ai Protocetidae, un gruppo di balene estinte che fu protagonista della nota transizione che portò questi mammiferi a diventare animali pienamente acquatici. La nuova specie è stata ribattezzata Phiomicetus anubis in onore alla divinità egizia Anubi, protettore del mondo dei morti, con corpo da uomo e testa da sciacallo.
N° 3480 - giuseppe ha scritto::
Set-’21
07

NASA 'CATTURA' CAMPIONE DI ROCCIA SU MARTE Il rover spaziale 'Perseverance' della Nasa è riuscito a prelevare il primo campione di roccia su Marte. "I've got it!" (l'ho preso) annuncia sul web l'agenzia spaziale americana, postando una foto del campione. Giorni fa la Nasa pensava di essere riuscita nell'impresa, ma le foto erano poco chiare e il rover ha dovuto pren- dere nuovamente dei campioni di roccia con una luce migliore. La scelta è ca- duta su una roccia grande come un porta documenti, battezzata 'Rochette'. Fonte RAI
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