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Sabato, 02 Aprile 2011 - 17:32 :: 97321 Letture
Il resoconto della escursione compiuta il 13 marzo u.s. (continua)
E’ una nuvolosa giornata invernale, la pioggia incombe, cerchiamo di contattare uno del gruppo; manca, lo ritroveremo più avanti*. La collina è sempre verdeggiante, come le montagne circostanti e degrada verso una ampia pianura ricca di corsi d’acqua. Siamo in appennino centro meridionale, in lontananza si scorgono delle chiazze bianche, stavolta di neve, non è strano. Gli inverni sono da noi piuttosto rigidi e non è difficile trovare sulla parte alta dei rilievi chiazze di neve sino a tarda primavera.
E’ il 13 marzo 2011 ed iniziamo a ripercorrere a ritroso nel tempo la nostra storia. Novelli Benjamin Button, ci inerpichiamo per la moderna S.P.331 in direzione Castello del Matese, attraversando in un colpo solo duemilacinquecento anni di storia. La moderna cittadina di Piedimonte Matese è sotto di noi, sulla parte alta il borgo medioevale. Sul Cila i poligonali dei Pentri rievocano il ricordo della Allifae sannitica. Attraversiamo l’abitato di Castello del Matese ed anche qui ai piedi della torre risalta la stratificazione sannitica (del basamento), medievale (della parte superiore e delle torri), indi gli abitati della nostra contemporaneità (articolo intero)
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ITALIANA A CAPO PROGRAMMI SPAZIALI ESA L'italiana Simonetta Cheli è stata no- minata direttrice dei programmi di os- servazione della Terra dell'Esa, l'a- genzia spaziale europea. Dal primo gen- naio 2022 guiderà dunque il centro Esrin di Frascati, succedendo a Josef Aschbacher, diventato Direttore genera- le dell'Esa a marzo 2021. La nomina di Cheli è arrivata durante il 300esimo Consiglio Esa in corso a Parigi. Da novembre un'altra donna, la francese Naja, dirigerà il settore Com- mercio-Industria. Alla Navigazione va lo spagnolo Benedicto Ruiz. Fonte RAI
I PINGUINI AVEVANO LE GAMBE LUNGHE MILIONI DI ANNI FA Difficile crederci, ma il libro della natura non finisce di sorprendere e di sconvolgere le nostre certezze. I pin- guini siamo abituati a vederli nella loro goffaggine, con i piedi che spun- tano direttamente dal corpo...e,invece, ce ne sono alcuni con le zampe lunghe. O meglio ci sono stati fra i 27 e 34 milioni di anni fa, almeno nell'area allora in gran parte sommersa della Nuova Zelanda. A testimoniarlo i paleontologi della Massey University che nella valle di Waitako hanno trovato i resti fossili del gigante dei pinguini è stato bat- tezzato Kairuku waewaeroa e si pensa che potesse raggiungere 1.4 metri di altezza. Sul perché i ricercatori sono divisi, chi pensa che le gambe servis- sero a nuotare meglio oppure a raggiun- gere una maggiore profondità. Fonte Rai
I CAMOSCI SUL GRAN SASSO DA 200.000 ANNI Un secolo fa erano scomparsi, adesso ce ne sono circa mille sulle rocce del Gran Sasso. Iniziati nel 1992,gli sfor- zi per il ripopolamento dei camosci hanno avuto successo. Un risultato ras- sicurante per una storia iniziata con la terza glaciazione del Pleistocene che li fece arrivare qui dalle steppe dell'Asia tra i 200mila e i 130mila an- ni fa. Tuttavia, qualcosa non torna perché negli ultimi cinque anni la cur- va ascendente della crescita ha rallen- tato e gli zoologi stanno cercando di capire se sia un fenomeno fisiologico o un segnale d'allarme. Di fatto, l'aumento delle temperature primaverili, la presenza del cervo e la ricerca di pascoli stanno spingendo i camosci a quote sempre più alte. Molto conterà anche la capacità dell'uomo di gestire i propri insediamenti e i flus- si del turismo, in particolare quello legato allo sport dello sci. Fonte RAI
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