Tra Storia e Protostoria, Mito e Leggenda il Nostro Viaggiatore si addentra, come già Virgilio, Ulisse, Dante, in uno scenario in cui Natura ed Architettura gareggiano per lasciare un segno, come una antica cicatrice, nell'animo del Visitatore
POMPEI,UOMO DECAPITATO
DA MASSO DI 300 CHILI
Stava scappando dall'eruzione del Vesu-
vio ma non ce l'ha fatta: un masso di
300 kg lo ha colpito, decapitandolo, E'
successo nel 79 d.C e la vittima era un
35enne con una gamba malata, che forse
contribuì a rallentarne la fuga: quando
l'uomo uscì di casa fu investito dalla
nube piroclastica, tra vicolo dei Bal-
coni e vicolo delle Nozze d'Argento,
nella Regio V.
La terra aveva sommerso lo scheletro,
quindi niente calco, mentre si cerca il
cranio, sperando di potere ricostruire
le sembianze dell'uomo.Alto 1 e 65,sof-
friva di artrosi. Su una tibia, tracce
di un'infezione ossea. "Incredibile",
dice il titolare Mibact Franceschini.
Fonte RAI
GRECIA,REPERTO ODISSEA
FORSE IL PIU' ANTICO
Un'antica tavoletta di argilla, con l'
incisione di 13 versi dell'Odissea di
Omero,è stata scoperta nel sito archeo-
logico dell'antica Olimpia, nel Sud
della Grecia.
Per il ministero della Cultura potrebbe
essere la traccia più antica, finora
ritrovata, del poema epico. La datazio-
ne del reperto è stimata a prima del
III secolo d.C. La tavoletta ha visto
la luce dopo tre anni di scavi.I versi,
tratti dal libro XIV dell'Odissea, de-
scrivono il ritorno di Ulisse alla sua
casa ad Itaca.
Fonte RAI
EDIFICI DI ETA' REPUBBLICANA A CUMA
Nuove scoperte nell'area archeologica di Cuma
Nel sito dei Campi Flegrei sono venuti alla luce tombe ed edifici di tarda età repubblicana e età augustea, obliterati alla fine del I secolo d.C. per la realizzazione di opere pubbliche e più probabilmente di un campus, una vasta area dedicata all'attività fisica e alle esercitazioni militari
Cuma, un passato stratificato e nuovi indizi sulle origini della Magna Grecia.
Nuove ed inedite testimonianze del passato continuano a riaffiorare nell'area archeologica di Cuma. Le ultime ricerche, condotte dagli archeologi Prisicilla Munzi, del centro Jean Bérard (CNRS-EFR), e Jean-Pierre Brun, del Collège de France, hanno restituito strutture e monumenti che descrivono una fase di ristrutturazione e rifacimento degli spazi immediatamente esterni alle mura dell'abitato.
I ricercatori hanno potuto osservare come i cumani, in età flavia, più precisamente alla fine del I secolo d.C., abbiano obliterato strade e monumenti funerari nella porzione settentrionale della città per la realizzazione di aree pubbliche e luoghi dedicati al culto, alle attività fisiche ed allo svago.
Questi interventi – a quanto sembra – hanno avuto lo scopo di spianare una grande porzione di terreno, utile alla costruzione di un monumento provvisto di un considerevole spazio esterno che lascia pensare ad un campus di addestramento destinato alle élite della città.
L'intera superficie, appare oggi estesa su almeno 2500 metri quadrati e conserva ancora le mura perimetrali in fondazione, oltre a parte del porticato del lato ovest.
Strutture come questa non sono inusuali nell'impero romano. Lo stesso Vitruvio, ad esempio, ricorda nel suo “De Architectura” che questi edifici sarebbero dovuti sorgere “extra urbem”, proprio come nel caso di Cuma. Questa testimonianza e quelle fornite dalle evidenze di altre città romane come Pompei ed Alba Fucens, di cui si conoscono i campus, supportano questa prima interpretazione degli studiosi.
Lo scavo però, ha riservato anche altre interessanti “sorprese” agli archeologi che hanno avuto modo di analizzare – proprio al limite occidentale del campo – diverse botteghe e luoghi di ritrovo destinati all'uso pubblico.
Ad esempio un Monumento funerario a camera ipogea di età tardo repubblicana con termopolium di età flavia
Il termopolium, è stato indagato dagli esperti che ne hanno intercettato le fondamenta realizzate al di sopra di una tomba di età augustea. All'interno di quest'ultima, è stata riconosciuta una camera sepolcrale composta da tre letti destinati alla deposizione dei defunti ed un ampio spazio in cui si è stato rinvenuto parte del corredo funerario, composto da unguentari in vetro ed in ceramica.
Ma non solo. Proprio accanto a questo primo ambiente – al di sotto del termopolio – ne è stato rinvenuto un secondo. Anche in questo caso la camera sepolcrale ospitava tre spazi destinati alle sepolture, ma il corredo recuperato è stato sicuramente più “ricco”.
Insieme agli unguentari, questa volta anche in alabastro, è stato possibile recuperare anche dei reperti in osso lavorato riferibili ad una cassetta lignea portaoggetti, un pettine in osso lavorato, degli strigili in ferro, delle pissidi in osso lavorato e dei dadi.
Queste ricerche in effetti, hanno svelato agli archeologi un “volto nuovo” di una città che proprio verso la fine del I secolo d.C., iniziava una nuova fase di sviluppo ed ammodernamento. Proprio in questa direzione quindi, il prossimo anno proseguiranno le ricerche finanziate dal Ministère de l'Europe et des affaires étrangères, dalla Fondation du Collège de France e dall'Ecole francaise de Rome, in collaborazione con il ministero per i beni Culturali ed il parco archeologico dei Campi Flegrei. Ricerche che continueranno a svilupparsi nell'area del “campus” con la finalità di indagare i livelli sottostanti dove sono state intercettate le tracce delle necropoli arcaiche, ellenistiche e classiche.
Fonte National Geographic
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POMPEI,UOMO DECAPITATO DA MASSO DI 300 CHILI Stava scappando dall'eruzione del Vesu- vio ma non ce l'ha fatta: un masso di 300 kg lo ha colpito, decapitandolo, E' successo nel 79 d.C e la vittima era un 35enne con una gamba malata, che forse contribuì a rallentarne la fuga: quando l'uomo uscì di casa fu investito dalla nube piroclastica, tra vicolo dei Bal- coni e vicolo delle Nozze d'Argento, nella Regio V. La terra aveva sommerso lo scheletro, quindi niente calco, mentre si cerca il cranio, sperando di potere ricostruire le sembianze dell'uomo.Alto 1 e 65,sof- friva di artrosi. Su una tibia, tracce di un'infezione ossea. "Incredibile", dice il titolare Mibact Franceschini. Fonte RAI
GRECIA,REPERTO ODISSEA FORSE IL PIU' ANTICO Un'antica tavoletta di argilla, con l' incisione di 13 versi dell'Odissea di Omero,è stata scoperta nel sito archeo- logico dell'antica Olimpia, nel Sud della Grecia. Per il ministero della Cultura potrebbe essere la traccia più antica, finora ritrovata, del poema epico. La datazio- ne del reperto è stimata a prima del III secolo d.C. La tavoletta ha visto la luce dopo tre anni di scavi.I versi, tratti dal libro XIV dell'Odissea, de- scrivono il ritorno di Ulisse alla sua casa ad Itaca. Fonte RAI
EDIFICI DI ETA' REPUBBLICANA A CUMA Nuove scoperte nell'area archeologica di Cuma Nel sito dei Campi Flegrei sono venuti alla luce tombe ed edifici di tarda età repubblicana e età augustea, obliterati alla fine del I secolo d.C. per la realizzazione di opere pubbliche e più probabilmente di un campus, una vasta area dedicata all'attività fisica e alle esercitazioni militari Cuma, un passato stratificato e nuovi indizi sulle origini della Magna Grecia. Nuove ed inedite testimonianze del passato continuano a riaffiorare nell'area archeologica di Cuma. Le ultime ricerche, condotte dagli archeologi Prisicilla Munzi, del centro Jean Bérard (CNRS-EFR), e Jean-Pierre Brun, del Collège de France, hanno restituito strutture e monumenti che descrivono una fase di ristrutturazione e rifacimento degli spazi immediatamente esterni alle mura dell'abitato. I ricercatori hanno potuto osservare come i cumani, in età flavia, più precisamente alla fine del I secolo d.C., abbiano obliterato strade e monumenti funerari nella porzione settentrionale della città per la realizzazione di aree pubbliche e luoghi dedicati al culto, alle attività fisiche ed allo svago. Questi interventi – a quanto sembra – hanno avuto lo scopo di spianare una grande porzione di terreno, utile alla costruzione di un monumento provvisto di un considerevole spazio esterno che lascia pensare ad un campus di addestramento destinato alle élite della città. L'intera superficie, appare oggi estesa su almeno 2500 metri quadrati e conserva ancora le mura perimetrali in fondazione, oltre a parte del porticato del lato ovest. Strutture come questa non sono inusuali nell'impero romano. Lo stesso Vitruvio, ad esempio, ricorda nel suo “De Architectura” che questi edifici sarebbero dovuti sorgere “extra urbem”, proprio come nel caso di Cuma. Questa testimonianza e quelle fornite dalle evidenze di altre città romane come Pompei ed Alba Fucens, di cui si conoscono i campus, supportano questa prima interpretazione degli studiosi. Lo scavo però, ha riservato anche altre interessanti “sorprese” agli archeologi che hanno avuto modo di analizzare – proprio al limite occidentale del campo – diverse botteghe e luoghi di ritrovo destinati all'uso pubblico. Ad esempio un Monumento funerario a camera ipogea di età tardo repubblicana con termopolium di età flavia Il termopolium, è stato indagato dagli esperti che ne hanno intercettato le fondamenta realizzate al di sopra di una tomba di età augustea. All'interno di quest'ultima, è stata riconosciuta una camera sepolcrale composta da tre letti destinati alla deposizione dei defunti ed un ampio spazio in cui si è stato rinvenuto parte del corredo funerario, composto da unguentari in vetro ed in ceramica. Ma non solo. Proprio accanto a questo primo ambiente – al di sotto del termopolio – ne è stato rinvenuto un secondo. Anche in questo caso la camera sepolcrale ospitava tre spazi destinati alle sepolture, ma il corredo recuperato è stato sicuramente più “ricco”. Insieme agli unguentari, questa volta anche in alabastro, è stato possibile recuperare anche dei reperti in osso lavorato riferibili ad una cassetta lignea portaoggetti, un pettine in osso lavorato, degli strigili in ferro, delle pissidi in osso lavorato e dei dadi. Queste ricerche in effetti, hanno svelato agli archeologi un “volto nuovo” di una città che proprio verso la fine del I secolo d.C., iniziava una nuova fase di sviluppo ed ammodernamento. Proprio in questa direzione quindi, il prossimo anno proseguiranno le ricerche finanziate dal Ministère de l'Europe et des affaires étrangères, dalla Fondation du Collège de France e dall'Ecole francaise de Rome, in collaborazione con il ministero per i beni Culturali ed il parco archeologico dei Campi Flegrei. Ricerche che continueranno a svilupparsi nell'area del “campus” con la finalità di indagare i livelli sottostanti dove sono state intercettate le tracce delle necropoli arcaiche, ellenistiche e classiche. Fonte National Geographic
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