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 Trebula Baliniensis ::
 
  Venerdì, 06 Aprile 2012 - 07:38 :: 20181 Letture



 
RITORNO A TREBULA. IL RESOCONTO DELLA GIORNATA, INVARIATO NEL TESTO, E' STATO ARRICCHITO DA NUMEROSE FOTO.

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Commenti
N° 116 - giuseppe ha scritto::
Dic-’12
19

Lo stage è rivolto ad archeologi, studenti i Scienze Umanistiche e Naturali, insegnanti, operatori museali, guide archeologiche, naturalistiche, ambientali o turistiche, operatori culturali, gruppi archeologici o semplici appassionati e riguardano la tecnologia dell'Uomo nella Preistoria. All'interno di tali corsi, verranno affrontati diversi procedimenti tecnologici dei nostri antenati come: la scheggiatura della selce, l'accensione del fuoco con le pietre focaie e con i legni, le pitture paleolitiche, la lavorazione dell'osso, del corno, del legno, della ceramica, la cottura, la tessitura, la ricostruzione e l'uso di armi (come bolas, fionda, propulsore), la macina dei cereali e la cottura dell'impasto, la fabbricazione di colle vegetali e animali, la costruzione di trapani, lucerne, pendagli, monili vari e tantissimo altro ancora. APERTE LE ISCRIZIONI AL PROSSIMO CORSO DEL 19-20 GENNAIO 2013 CITTA' PRATO I principali temi, che verranno affrontati nello stage di Preistoria, di 2 giorni saranno: PRIMO GIORNO Riconoscere le materie prime adatte alla scheggiatura (la selce, il diaspro, l'ossidiana, le quarziti...); analizzare le varie tecniche di scheggiatura (diretta, indiretta, pressione e ritocco) e le regole che determinano la scheggiatura, oltre alla prova pratica da parte dei partecipanti. I partecipanti produrranno sperimentalmente alcuni distacchi per produrre qualche strumento attraverso il ritocco a pressione, che serviranno per realizzare manufatti durante lo stage Produzione di cordicelle realizzate ritorcendo fibre vegetali. Vedremo quali sono gli usi e i vantaggi del fuoco, oltre alle tecniche di accensione (con percussione e frizione), attraverso la dimostrazione e le prove pratiche. Le armi da caccia, spiegazione e prove su alcune armi da caccia come il bolas e il propulsore. Per quanto riguarda i colori minerali, verranno presentati l'ocra e altri ossidi e minerali; si affronterà la loro preparazione e utilizzo, con realizzazione di pennelli, tamponi, e altri strumenti che verranno utilizzati per le diverse tecniche pittoriche (compresa quella a spruzzo). SECONDO GIORNO I partecipanti potranno realizzare un pendaglio, in steatite o carbonato di calcio, levigando in una pietra di arenaria e dopo averla forata con uno strumento di selce da loro prodotto e lucidata, realizzeranno una collana come in uso nel Paleolitico superiore e Neolitico. Lavorare l'osso; produrre aghi d'osso levigando in pietra d’arenaria e con le relative crune. Si finirà con eventuali domande e curiosità da parte dei partecipanti. I corsisti al termine dello stage avranno sperimentato personalmente le varie attività e quindi saranno pronti per svolgere laboratori a terzi sull’accensione del fuoco con le pietre focaie, sulla realizzazione di pitture preistoriche con tecnica a spruzzo, sulla realizzazione di aghi d’osso e monili in conchiglia e steatite per mezzo della levigazione, sulla realizzazione di perforatori e grattatoi in selce, e sulla produzione di cordicelle in fibre vegetali e animali. Durante lo stage, verranno illustrate norme sulla sicurezza e regole per poter gestire le varie tecnologie ad un pubblico di ragazzi o adulti senza farsi male. Inoltre potrò fornire materie prime come: pietre focaie, steatite e carbonato di calcio per realizzare monili, parti o palchi interi di cervo, ocra rossa o gialla. Gli oggetti prodotti durante lo stage rimarranno di loro proprietà. Fonte: www.archeologiasperimentale.it
N° 118 - giuseppe ha scritto::
Gen-’13
08

Cavalli e cavalieri da Roma a Nuoro Binomio antico e ancora vivo di Federica Marino) Due mostre, anzi tre, in corso in questi giorni a Roma e a Nuoro, condividono tema e forma espressiva: nella Capitale il messicano Javier Marìn e in Sardegna il toscano Marino Marini, entrambi scultori, raccontano cavalli e cavalieri, soggetti profondamente radicati nell’arte per forza estetica e funzione storica. Anche in questi tempi ipertecnologici, del resto, il binomio uomo-cavallo mantiene vivo il proprio significato; prestati all’uomo, la potenza e l’istinto del cavallo gli permettono imprese (cavalleresche) e traguardi altrimenti impossibili, e gli regalano la speranza di innalzarsi, in sella, sopra la condizione di debole umano. Partita da Pietrasanta nel 2008, l’esposizione in tre parti di Marìn ha toccato le principali capitali europee e dopo Roma rientra in Messico per un’antologica dell’artista, che nei suoi lavori ha integrato molto del Rinascimento italiano. Questo è evidente nella resa dei corpi, solidi, quasi concreti e resi ancora più vivi dalla scelta della materia; non solo marmi e bronzi, per fissarli nell’attimo dinamico, ma resine colorate da essenze e dai materiali più vari, plastica per farli ancora più plastici. Scatta il corto circuito: corpi rinascimentali, temi che attingono alla ricca cultura messicana, ancestrale e poi ispanica, materie eterogenee, per una contaminazione che appare squisitamente barocca. E barocchi, usciti da un romanzo cavalleresco, sembrano i cavalli e cavalieri apparsi sulla terrazza del Pincio. Schierati in tre file, guardano la città dall’alto, colti nel momento prima di partire alla sua conquista o forse in sua difesa: templari senza macchia, conquistadores spietati o patetici don Chisciotte? Accanto a loro, i volti giganteschi attraverso i quali Marìn simboleggia la fine della cultura occidentale: teste monumentali di colossi antichi ormai staccate dal corpo che le sorreggeva, eppure ancora vive e aperte a nuove domande. E anche qui la contaminazione: la tecnica con cui le grandi teste sono realizzate arriva direttamente da Puebla e dall’antica cultura olmeca. De 3 en 3 continua anche al museo MACRO Testaccio e a piazza san Lorenzo in Lucina. Nella sede della Pelanda ci sono quindici sculture di piccole e medie dimensioni; a rappresentare la condizione umana attraverso la corporeità sono di nuovo teste umane e corpi in torsione, nello sforzo fisico che è quello, anche, della vita. Il Soplador attende invece chi passa lungo via del Corso, presenza monumentale nella centralissima piazza romana. Dal Pincio a Nuoro, dove il MAN presenta due mostre dedicate a cavalli e cavalieri. Quella principale affronta l’opera di Marino Marini, che tra gli italiani del Novecento è forse quello che più ha rappresentato questo animale. Esposte quindici sculture quasi metafisiche, in cui uomo e cavallo sembrano dialogare e con-fondersi in un movimento condiviso, e oltre cento tra disegni e grafiche, dove il dinamismo del corpo del cavallo è reso con tecniche diverse e la stessa potente efficacia. Parallela alla mostra dedicata a Marini c’è quella intitolata Post Scriptum: artisti contemporanei impegnati sullo stesso tema, a testimoniare la forte presenza del cavallo nella nostra vita culturale e ancora prima simbolica, anche nei nostri giorni dominati dalle macchine. Javier Marìn - De 3 en 3 Roma, Terrazza del Pincio, piazza San Lorenzo in Lucina e MACRO Testaccio Fino al 2 febbraio Cavalli e Cavalieri – Marino Marini/ Post Scriptum Nuoro, MAN_Museo d'arte della Provincia di Nuoro Fino al 24 febbraio
N° 119 - giuseppe ha scritto::
Gen-’13
16

Il robot Curiosity inzierà a effettuare trivellazioni su Marte.Lo hanno indicato i responsabili della missione, precisando che Curiosity nei prossimi giorni di sposterà su un'area selezionata del pianeta e inizierà a trivellare nell'arco delle prossime due settimane. Si tratterà della prima volta che un esperimento del genere viene condotto: Curiosity preleverà campioni di rocce e di suolo per analizzarli e determinarne la composizione chimica e minerale. Fonte Rai.
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