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 Musei e Mostre. ::
 
  Mercoledì, 16 Ottobre 2019 - 17:04 :: 177602 Letture

ELENCO DI MOSTRE SULLA STORIA ANTICA IN ITALIA. 



MOSTRE  

 La sezione presenta un elenco delle mostre di maggior  interesse

Torino - Palazzo Madama  

"La porta della città. Un racconto di duemila anni"

fino al 30 Settembre 2025 www.palazzomadamatorino.it

Mar./Dom. 10.00-18.00  - Tel. 011/5211788

Museo antichità: "Vivere sull'acqua. Vita quotidiana nell'età del bronzo in Piemonte" 

fino al 30 Giugno 2024 - 011/5212251 

Milano                       Università cattolica

"Quest'oro rotondo non è che l'immagine del globo rotondo il fascino dell'oro nella monetazione antica"

Mostra numismatica on line  - htp://monetaoro.unicatt.it

                              Museo Civico Archeologico

"Le vie dell'acqua a Mediolanum"

fino al 31 Marzo 2024 -  

"Immagini eterne. L'arte nell'antico Egitto"

dal 1 Marzo al 31 Dicembre 2024 - 02/88465720  www.museoarcheologicomilano.it                     

Modena - Museo civico

"DeVoti Etruschi. La riscoperta della raccolta di Veio del Museo Civico" 

dal 18 Dicembre 22 al 24 Marzo 2024 - Tel. 059/2033100 

Luni (Sp) - Museo Archeologico

"Il teatro romano di Luna. Settant'anni di ricerche archeologiche"

prorogata 2023 - Tel. 0187/66811 ww.luni.beniculturali.it

 Firenze - Museo Archeologico Nazionale

"Vaso Francois, Sarcofago delle Amazzoni, Bronzetti Greco - Romani" - Permanente nuove sale dedicate Lun. / Mer. 8.30/14.00 - Gio./Ven. 13.30/19.00 - Sab. e Prima Domenica del Mese 8.30 / 14.00 

Sesto Fiorentino - Biblioteca Ernesto Ragionieri

" Archeologia svelata: momenti di vita nella piana prima. durante e dopo gli Etruschi"

dal 30 Settembre 2023 al 31 Luglio 2024 - Tel 055/4496851  

Roma - Colosseo e Mercati di Traiano

"La colonna Traiana. Il racconto di un simbolo"

fino al 30 Aprile 2024 - 06/477881 www.parcocolosseo.it

                                                   Terme Diocleziano

"Dacia. L'ultima frontiera della romanità"

dal 21 Novembre al 21 Aprile 2024

                                 Musei Capitolini Palazzo Caffarelli

"FIDIA" dal 24 Novembre 2023 al 5 Maggio 2024

Tutti i giorni 9.30/19.30, 24 e 31/12 chiude alle 14.00

   Tel. 06/0608  - www.museicapitolini.org

Veroli (FR) - Palazzo dei Marchesi Campanari

"ANTICHI POPOLI ITALICI, Gli Ernici, I Volsci e gli altri"

dal 23 Dicembre al 15 Aprile 2024 - 

info@prolocoveroli.it - tel. 0775/238929

Chieti Museo Nazionale Archeologico, Villa Comunale

Guerriero di Capestrano e popoli italici (permanente).

Orario:  9/19.30, Lun. chiuso.

Museo consigliato ai cultori di storia ITALICA 

Barrea - Antiquarium della Civiltà Safina

"Storie della necropoli di Barrea"    PERMANENTE

Schiavi di Abruzzo. P.zza Purgatorio 

Museo Archeologico

Un Museo per i Templi Italici di Schiavi d’Abruzzo

Da Gennaio a marzo visite su richiesta, da Aprile aperto la domenica. 

Campobasso - Museo sannitico - Via Chiarizia

"Paesaggio Pentro e Mura Poligonali" - prorogata

Orario: Lun/Dom 9.00-14.30/15.00-17.30 Tel. 0874/412265

San Pietro Avellana - Museo Civico

"Una finestra sul passato. La necropoli alto-arcaica di san Pietro Avellana"  

info orari e giorni 087/443131  sabap-mol@beniculturali.it

Agnone - Palazzo San Francesco - 

" La Tavola degli Dei" - X appuntamento  Tel. 0865/779173  

Napoli - M.A.N.N.

"I Bronzi di San Casciano" fino al 30 Giugno 2024

Pontecagnano Faiano (SA) - Museo Archeologico 

"Per terra e per mare. Gli Etruschi di frontiera tra mobilità ed integrazione" 

fino al 2 Giugno 2024  Tel. 089/848181



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Commenti
N° 3409 - giuseppe ha scritto::
Lug-’21
24

MONTECATINI TERME E' PATRIMONIO UNESCO "Oggi è una giornata storica per l'Ita- lia: Montecatini Terme è iscritto nella lista del patrimonio Unesco". Lo ha annunciato il sottosegretario al- la Cultura Lucia Borgonzoni, in colle- gamento da Roma alla sessione del 44° Comitato del Patrimonio Mondiale riuni- to a Fuzhou, in Cina. "La candidatura è l' esempio di sistema termale unico, da tutelare e valorizzare". Insignita anche Padova e i suoi affreschi del XIV secolo, capolavori realizzati tra il 1305 e il 1397 che hanno rivoluzionato la storia dell'arte,partendo da Giotto, fino a Jacopo da Verona e Jacopo Avanzi. Fonte RAI
N° 3410 - giuseppe ha scritto::
Lug-’21
24

24 LUGLIO 1911, HIRAM BINGHAM SCOPRIVA MACHU PICCHU Nel luglio 2011 venivano celebrati i cent’anni dalla “scoperta” di Machu Picchu. In realtà il sito Inca era lì da molto prima che Hiram Bingham arrivasse, proprio come alcune tribù indigene abitavano il Sud America da migliaia di anni prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo. Un centinaio di anni fa, in Perù, un esimio professore di storia dell’Università di Yale abbandonò le sue ricerche in una valle a nordovest di Cuzco per attraversare l’umida foresta pluviale e raggiungere una montagna che svettava a circa 2400 metri sul livello del mare. Là, oltre il ruggito del fiume Urubamba, trovò un’antica cittadella di pietra; terrazze scolpite, templi e tombe, costruzioni di granito e pareti levigate ricoperte di vegetazione e rampicanti. Hiram Bingham si era imbattuto in Machu Picchu, il sito che riteneva essere la “Città perduta degli Inca”. “Quelli di Machu Picchu potrebbero essere i resti più grandi e importanti scoperti in Sud America dal tempo della conquista spagnola” scrisse nell’edizione 1913 del National Geographic. In realtà Bingham non aveva scoperto Machu Picchu nè il sito era perduto. Certamente lo aveva forse portato all’attenzione del mondo scientifico occidentale perché non ne esisteva menzione nelle cronache degli invasori spagnoli, ma le tribù locali sapevano certamente della sua esistenza. Christopher Heaney, un collega dell’Università del Texas e autore di un libro su Hiram Bingham, scrisse che lo storico “si stupì profondamente di trovare una famiglia indiana sulla sommità del crinale”. E il fatto stesso che Bingham fosse sorpreso indica che la prospettiva dello scopritore è appunto un lato della realtà. Le scoperte, spesso fatte da colonialisti, hanno avuto un ruolo-chiave nella distruzione dei popoli tribali del mondo le cui terre sono state considerate “vuote” per giustificarne lo sfruttamento. Una regione disabitata per definizione non implica diritti umani da rispettare. A volte le etichette di “arretrati”, “incivili” e “selvaggi” attribuite ai popoli tribali hanno radicato nell’opinione pubblica sentimenti di disprezzo e paura alimentando spaventose persecuzioni. Quando i coloni europei sbarcarono sulle coste dell’Australia, dichiararono il territorio “terra nullius” – ovvero “terra di nessuno”. Ma in realtà gli Aborigeni vivevano lì da circa 50.000 anni. Eppure, il concetto di “terra nullius” è stato abolito solo nel 1992, dopo aver privato un intero popolo della sua terra atteso che per la legge coloniale britannica, il popolo degli Aborigeni non aveva diritti essendo composto da esseri troppo primitivi per poter possedere qualcosa. In soli 100 anni dopo l’invasione, la popolazione aborigena si ridusse da circa un milione a sole 60.000 unità. Allo stesso modo, quando i venti del commercio sospinsero Cristoforo Colombo nel “Nuovo Mondo”, nel 1492, egli giunse in realtà nella terra natale di popoli che vi vivevano da millenni, con le loro leggi, con culture, valori, stili di vita e religioni secolari. Gli Yanomami, per esempio, si ritiene vivano nella foresta pluviale tra Brasile e Venezuela da circa 15.000 anni. “I Bianchi hanno gridato ‘Abbiamo scoperto il Brasile’” ha dichiarato Davi Kopenawa, portavoce degli Yanomami, “come se quella terra fosse stata vuota! Come se non vi fossero vissuti essere umani sin dall’inizio del tempo!” Un pensiero a cui ha fatto eco anche Megaron Txukarramae, un Indiano Kayapo: “La terra che i Bianchi hanno chiamato Brasile apparteneva agli Indiani. Voi l’avete invasa e ve ne siete impossessati”. Ovviamente, la verità è che l’America non era “nuova”, l’Australia non era “vuota” e Machu Picchu non è stato “scoperto” nel 1911. “La frase ‘scoperta’ dell’America è ovviamente imprecisa” scrisse il linguista e filosofo Noam Chomsky. “Quel che scoprirono era un’America che era già stata scoperta migliaia di anni prima dai suoi abitanti. Quel che accadde realmente fu l’invasione dell’America – un’invasione per mano di una cultura veramente aliena”. Queste terre erano la casa di molti popoli indigeni. Definirle “vuote” prima dell’arrivo dei colonialisti, e “scoperte” poi, significa derubare i popoli tribali della loro identità, della dignità e dei diritti alla terra; significa negare la loro reale esistenza. Ma queste terre sono ancora oggi la casa dei popoli indigeni. Nell’estate 2013, il Primo Ministro peruviano ha annunciato la decisione di cancellare un rapporto ufficiale in cui si sottolineava la grave minaccia che un controverso progetto di estrazione del gas costituirebbe per le tribù incontattate. Almeno tre ministri si sono dimessi a causa delle forti pressioni a favore progetto. L’ONU ne ha chiesto “l’immediata sospensione”. L’invasione delle terre dei popoli indigeni continua, mentre i loro diritti e la loro esistenza passano in secondo piano. Survival ci mette di fronte ad una diversa prospettiva. Vedere da più angolazioni può aiutare a capire meglio la realtà.
N° 3412 - giuseppe ha scritto::
Lug-’21
24

APRE IL MUSEO MULTIMEDIALE DEL MATESE, IL PRESIDENTE D'ABBRACCIO TRA I CURATORI. In una cornice incantevole e con una buona partecipazione di pubblico si è celebrato ieri l’evento inaugurale del Museo Multimediale del Matese, presso la sede del Parco Regionale nel Palazzo Ranieri a San Potito Sannitico. Un progetto nato dalla collaborazione tra l’ente, diretto dal presidente Girfatti ed il Club Unesco di Caserta, della Presidente Capriglione, in veste di curatrice dello stesso museo. Presenti tra gli altri il direttore del Museo Archeologico dall’Antica Alifae Antonio Salerno, la Prof. Giuseppina Renda, il nostro Presidente Giuseppe D'Abbraccio che ha collaborato alla realizzazione del Museo, oltre a tanti amministratori locali ed all’assessore regionale al Turismo Felice Casucci. L'apertura è stata di Christiane Filangieri, il cui papà "sognò" di realizzare un Parco. Notevole la chiusura del maestro Luca Signorini, autore dei testi musicali per il neonato museo. Il Museo, piccolo ma raccolto e comunque perfettibile, come detto dalla Capriglione, permetterà ad immagini e musica di raccontare i nostri territori per puntare al rilancio del Matese. Le visite, al momento su prenotazione, saranno curate dal nostro Presidente.
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