SCOPERTA L’ANTICA PYRENE Anche se manca la certezza assoluta è molto probabile che la Pyrene di Erodoto – prima “città” a nord delle Alpi menzionata dalle fonti antiche – possa essere identificata con l’importante insediamento sorto non lontano dalle sorgenti del Danubio dove gli scavi hanno messo in evidenza tracce di significativi contatti col mondo mediterraneo Intorno alla metà del V sec. a.C. lo storico greco Erodoto scriveva nelle Storie (II, 33) che «l’Istro (Danubio – ndr) nasce nella terra dei Celti nei pressi della città di Pyrene e attraversa l’Europa dividendola in due». Anche se manca la certezza assoluta, è molto probabile che Pyrene possa essere identificata con il sito della Heuneburg, importante insediamento a carattere protourbano sorto ad appena ottanta chilometri dalle sorgenti del Danubio. Le consistenti scoperte degli ultimi vent’anni gettano una luce del tutto nuova su dimensioni, struttura e funzioni della Heuneburg, confermando una volta di più che difficilmente questo importante centro di potere dei primi Celti poteva essere sconosciuto agli Etruschi e ai Greci. La piatta collina della Heuneburg, presso il piccolo centro di Hundersingen, nel Baden-Württemberg (Germania meridionale) fra Ulma e Sigmaringen, a circa 600 metri di altitudine nell’alto corso del Danubio, si affaccia sul corso del fiume innalzandosi per una cinquantina di metri sulla sottostante piana alluvionale ed è visibile da grande distanza. Il pianoro sommitale, esteso per circa tre ettari, è protetto da ripidi pendii. Il sito si trovava in una posizione molto favorevole, perché proprio in questo tratto il Danubio diventava navigabile per le imbarcazioni dell’epoca e dunque idoneo al trasporto e al commercio di merci su lunghe distanze. A questo dovette la sua importanza la Heuneburg, che intorno al 600 a.C. assunse un ruolo centrale nella rete di traffici tra il mondo celtico e il Mediterraneo. Possenti fortificazioni e monumentali tumuli funerari – a testimonianza della passata grandezza – caratterizzano ancora oggi l’altura e il paesaggio circostante. L’abitato celtico sul pianoro sorse intorno al 620 a.C. sui resti di più antiche fortificazioni del Bronzo medio e recente (1600-1100 a.C.). Dopo un periodo di massima fioritura nel VI e agli inizi del V sec. a.C., intorno al 450 a.C. il sito venne abbandonato, per essere rioccupato parzialmente solo oltre mille anni dopo, tra l’Alto Medievo e il XV secolo. In seguito, la piatta collina venne sfruttata per secoli come terreno agricolo, fino agli inizi degli scorsi anni Novanta, quando fu posta sotto vincolo di tutela. Finalmente, nel Duemila, è stato inaugurato il moderno parco archeologico. Fonte http://www.archeologiaviva.it/
ARCHEOLOGIA, SELINUNTE
PRIMA DI SELINUNTE
Selinunte prima di Selinunte: una tra
le prime colonie greche di Sicilia,
fondata nel VII secolo a.C. e distrutta
dai Cartaginesi prima e dai Romani poi,
svela i suoi segreti prima che la Sto-
ria la avvolgesse e travolgesse.
Questo accade grazie ai geomorfologi
dell'Università di Camerino, che insie-
me alla Soprintendenza di Trapani e al
Parco Archeologico di Selinunte hanno
svolto studi su clima, ambiente, flora
prima del VII secolo, con una termoca-
mera che ha filmato gli ambienti sotto
quelli oggi emersi. "E' come se si sco-
prisse una Pompei antecedente a quella
che oggi vediamo e possiamo visitare",
spiegano i ricercatori.
Fonte RAI
PICCOLA POMPEI, DI CHI E' LA CROCE?
RICERCA DI CRISTOFALO
E' chiamato la "Piccola Pompei" per la
sua grande rilevanza storico/documenta-
ristica. E' il parco archeologico di
Pauciuri, nel comune di Malvito (Cs).
Scoperto negli anni '70, il sito è sta-
to scavato per il trenta per cento.
Lì è stata ritrovata una croce sulla
quale c'è un alone di mistero.Su questo
rinvenimento ha effettuato una ricerca
il professor Giovanni Cristofalo, già
sindaco della città. Lo studioso cerca
di fare luce sull'origine della croce.
Secondo alcune fonti, l'"Enkolpion" sa-
rebbe una sorta di croce pettorale rin-
venuta in una tomba monumentale e ap-
partenuta ad un vescovo, per altri è un
ornamento di un cavaliere crociato.
Fonte RAI
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SCOPERTA L’ANTICA PYRENE Anche se manca la certezza assoluta è molto probabile che la Pyrene di Erodoto – prima “città” a nord delle Alpi menzionata dalle fonti antiche – possa essere identificata con l’importante insediamento sorto non lontano dalle sorgenti del Danubio dove gli scavi hanno messo in evidenza tracce di significativi contatti col mondo mediterraneo Intorno alla metà del V sec. a.C. lo storico greco Erodoto scriveva nelle Storie (II, 33) che «l’Istro (Danubio – ndr) nasce nella terra dei Celti nei pressi della città di Pyrene e attraversa l’Europa dividendola in due». Anche se manca la certezza assoluta, è molto probabile che Pyrene possa essere identificata con il sito della Heuneburg, importante insediamento a carattere protourbano sorto ad appena ottanta chilometri dalle sorgenti del Danubio. Le consistenti scoperte degli ultimi vent’anni gettano una luce del tutto nuova su dimensioni, struttura e funzioni della Heuneburg, confermando una volta di più che difficilmente questo importante centro di potere dei primi Celti poteva essere sconosciuto agli Etruschi e ai Greci. La piatta collina della Heuneburg, presso il piccolo centro di Hundersingen, nel Baden-Württemberg (Germania meridionale) fra Ulma e Sigmaringen, a circa 600 metri di altitudine nell’alto corso del Danubio, si affaccia sul corso del fiume innalzandosi per una cinquantina di metri sulla sottostante piana alluvionale ed è visibile da grande distanza. Il pianoro sommitale, esteso per circa tre ettari, è protetto da ripidi pendii. Il sito si trovava in una posizione molto favorevole, perché proprio in questo tratto il Danubio diventava navigabile per le imbarcazioni dell’epoca e dunque idoneo al trasporto e al commercio di merci su lunghe distanze. A questo dovette la sua importanza la Heuneburg, che intorno al 600 a.C. assunse un ruolo centrale nella rete di traffici tra il mondo celtico e il Mediterraneo. Possenti fortificazioni e monumentali tumuli funerari – a testimonianza della passata grandezza – caratterizzano ancora oggi l’altura e il paesaggio circostante. L’abitato celtico sul pianoro sorse intorno al 620 a.C. sui resti di più antiche fortificazioni del Bronzo medio e recente (1600-1100 a.C.). Dopo un periodo di massima fioritura nel VI e agli inizi del V sec. a.C., intorno al 450 a.C. il sito venne abbandonato, per essere rioccupato parzialmente solo oltre mille anni dopo, tra l’Alto Medievo e il XV secolo. In seguito, la piatta collina venne sfruttata per secoli come terreno agricolo, fino agli inizi degli scorsi anni Novanta, quando fu posta sotto vincolo di tutela. Finalmente, nel Duemila, è stato inaugurato il moderno parco archeologico. Fonte http://www.archeologiaviva.it/
ARCHEOLOGIA, SELINUNTE PRIMA DI SELINUNTE Selinunte prima di Selinunte: una tra le prime colonie greche di Sicilia, fondata nel VII secolo a.C. e distrutta dai Cartaginesi prima e dai Romani poi, svela i suoi segreti prima che la Sto- ria la avvolgesse e travolgesse. Questo accade grazie ai geomorfologi dell'Università di Camerino, che insie- me alla Soprintendenza di Trapani e al Parco Archeologico di Selinunte hanno svolto studi su clima, ambiente, flora prima del VII secolo, con una termoca- mera che ha filmato gli ambienti sotto quelli oggi emersi. "E' come se si sco- prisse una Pompei antecedente a quella che oggi vediamo e possiamo visitare", spiegano i ricercatori. Fonte RAI
PICCOLA POMPEI, DI CHI E' LA CROCE? RICERCA DI CRISTOFALO E' chiamato la "Piccola Pompei" per la sua grande rilevanza storico/documenta- ristica. E' il parco archeologico di Pauciuri, nel comune di Malvito (Cs). Scoperto negli anni '70, il sito è sta- to scavato per il trenta per cento. Lì è stata ritrovata una croce sulla quale c'è un alone di mistero.Su questo rinvenimento ha effettuato una ricerca il professor Giovanni Cristofalo, già sindaco della città. Lo studioso cerca di fare luce sull'origine della croce. Secondo alcune fonti, l'"Enkolpion" sa- rebbe una sorta di croce pettorale rin- venuta in una tomba monumentale e ap- partenuta ad un vescovo, per altri è un ornamento di un cavaliere crociato. Fonte RAI
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