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 Miti dei Popoli Italici ... ::
 
  Domenica, 17 Febbraio 2013 - 01:10 :: 156020 Letture

MITI DEI POPOLI ITALICI: VIAGGIO TRA RIETI, CITTADUCALE ED AMITERNUM. I LUOGHI DELLE ORIGINI SABINE E DI SAN VITTORINO.
 
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Commenti
N° 403 - giuseppe ha scritto::
Set-’14
19

Archeologia: scoperta a Gela una necropoli del periodo arcaico. Gela continua a restituire reperti archeologici di inestimabile valore. Dai lavori di scavo, in corso in via Crispi per la posa in opera della nuova condotta fognaria e idrica, e' appena emersa una necropoli, appartenente probabilmente alla Gela arcaica. Due tombe e un'anfora ancora intatte, che custodiscono con tutta probabilita' i resti di due adulti e di un neonato, risalenti presumibilmente al periodo arcaico, fra il VII-VI sec. a.C. Nell'arco di una trentina di anni, proprio quella zona - che oggi si trova nel cuore della citta' ma che all'epoca era un cimitero - ha restituito una cinquantina di tombe. La campagna di scavi, diretta dalla Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta, proseguira' anche nei prossimi giorni. Si cercano ancora altre tombe, vasi e monili. Un tesoro che emerge ad una settimana di distanza dalla scoperta, nella zona dell'acropoli, dell'antica strada maestra risalente al V secolo avanti Cristo. La sua larghezza e' di circa 10 metri e si sviluppa in direzione est-ovest in perfetta corrispondenza con l'attuale corso Vittorio Emanuele, principale arteria della Gela di oggi. Fonte CULTURAL DIAGNOSTIC
N° 404 - giuseppe ha scritto::
Set-’14
20

Archeologia: Si chiamava Antikythera ed è il più antico "computer" mai ritrovato. Il moto delle stelle lo calcolava un pc siciliano. Venti secoli fa. Si chiamava Antikythera ed è il più antico "computer" mai ritrovato. Ora un gruppo di sommozzatori scenderà a 150 metri di profondità per scoprirne i segreti.A più di un secolo di distanza dal primo ritrovamento gli archeologi tornano nel Mar Egeo, nel luogo dove attorno al 60 a.C. affondò la nave romana che trasportava antikythera, il più antico “computer” mai scoperto. Obiettivo della missione è quello di scoprire ulteriori dettagli sulle origini di questa macchina e su come divenne parte del carico di quello sforntunato viaggio. COMPUTER... DI BRONZO. Secondo i ricercatori il meccanismo di antikytera è un complicato calcolatore astronomico di fabbricazione greca utilizzato per determinare la posizione delle stelle e dei pianeti. Gli esami al radiocarbonio lo fanno risalire a oltre 2000 anni fa. Il suo cuore è un articolato sistema composto da oltre 30 ingranaggi in bronzo e quando venne recuperato, nel 1901, era custodito all’interno di una scatola di legno riccamente istoriata. Come finì sulla nave romana è a oggi un mistero: una delle ipotesi è che fosse parte della dote di una nobildonna in viaggio verso la capitale per sposarsi. ARCHEO SUB Per scoprirne di più gli archeologi si stanno preparando a scendere a 150 metri di profondità utilizzando speciali tute pressurizzate: questi gioielli tecnologici permetteranno loro di esplorare il relitto della nave romana per ore a caccia di dettagli. Un robot esplorerà il fondo marino prima degli scienziati e cercherà tracce di una seconda nave che si sospetta possa essere affondata nelle vicinanze. La tuta pressurizzata da un milione di euro che verrà utilizzata dagli scienziati per scendere a 150 metri di profondità. | DA TWITTER LA TUTA. Simila a una tuta spaziale, la tuta pressurizzata permetterà ai ricercatori di muoversi sul fondo del mare e all'interno del relitto in tutta sicurezza e senza limiti di tempo: l'aria viene infatti direttamente pompata dalla superficie dentro lo scafandro e durante l'emersione non è necessario decomprimere. L'operatore all'interno della tuta viene calato e recuperato dal fondo grazie a un cavo collegato alla nave d'appoggio in soli 3 minuti. Il dispositivo è inoltre dotato di un sistema di propulsione che consente a chi la indossa di muoversi con discreta agilità sul fondo del mare. CACCIA AL TESORO. Fino ad oggi i ricercatori hanno potuto esplorare la zona del naufragio fermandosi a soli 60 metri di profondità e recuperando 36 statue di marmo, gioielli, oro e resti umani. «Ci sono ancora decine di oggetti sparsi sul fondo: questa nave trasportava immense ricchezze provenienti dall’Asia Minore» spiega alle agenzie di stampa Dimitris Kourkomelis, uno degli archeologi che sfiderà le profondità del Mediterraneo. Ma il vero tesoro oggetto della ricerca sono i pezzi mancanti di antikythera. Fonte Focus
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