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 MONTE CILA ( I Cinta Megalitica) ::
 
  Sabato, 01 Marzo 2014 - 08:42 :: 35597 Letture


CUORE SANNITA, in collaborazione con GU.PA.NA. (Guide Parchi Naturali),ha ripreso i lavori di pulizia per rendere fruibile la I CINTA completa dell'antico camminamento Italico. (Continua)




Sinora (1^ marzo 2014)  è stata liberata dalle erbacce, quasi completamente, la cinta a doppia murazione che dal Vicolo II Cila raggiunge il Vallone della Falconara (ovvero il percorso della strada VICINALE CILA).
Chi volesse partecipare, dando una piccola mano, in qualsiasi forma, è ben accetto e gradito.
Contattare per date ed orari il Calendario Cuore Sannita ESCURSIONI MONTE CILA e i cellulari: 3801874732 (Giuseppe) oppure 3804217148 (Angelo).



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Commenti
N° 704 - giuseppe ha scritto::
Lug-’15
03

ARCHEOLOGIA AL ROGO, NUOVO ATTO. Nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16.00, l'ennesimo rogo, ancora in corso, sta devastando il Monte Cila e le emergenze archeologiche ivi esistenti. E' l'ennesimo scempio delle vostre antiche vestigia e l'unico sentimento è una profonda indignazione. La indignazione e la delusione di chi, come noi di Cuore Sannita, cerca di far rivivere assieme a pochi altri il nostro patrimonio archeologico. Unica novità è il periodo diverso del rogo, il principio di Luglio ed il post ferragosto. Sono le 19 e 30 e guardiamo i canadair, da poco giunti, cercando di comprenderne la strategia sottesa al volo apparentemente privo di rilascio di alcun liquido antincendio. Riflettiamo sulla immutabilità delle cose e la mente rimanda a quanto già lamentato nel 2012 ARCHEOLOGIA AL ROGO. Le fiamme devastano il Parco Archeologico del Monte Cila È una calda giornata estiva, IL 20 Agosto 2012. Ci troviamo ai piedi del monte Cila parte, non secondaria, della antica Allifae (o Alliba) sannitica; assistiamo allo spettacolo, indegno, dell’ennesimo rogo devastatore della nostra cultura e della nostra civiltà. UNO SPETTACOLO CHE VA IN SCENA OGNI ANNO, DOPO FERRAGOSTO, CON UNA PRECISIONE tale da sembrare QUASI SOSPETTA. Il MONTE CILA è devastato da un rogo continuo, che distrugge la vegetazione e , con essa, le tracce di civiltà ivi insistenti sin dal 10.000 a.c.. Ma a chi interessa bloccare i soliti e puntualissimi piromani che innescano il circo degli interventi e dell’emergenza incendi? Il monte Cila è stato definito di grande attualità alla conclusione dei lavori del P.I.T. (progetti integrati territoriali) Trebulani Matese, nell’ambito del POR 2000-2006. Importo dei lavori 1.200.000,00 Euro. I lavori venivano consegnati “con la serenità dei giusti” ai posteri affinché preservassero, valorizzassero, tramandassero la memoria di quanto saputo e voluto dare; gli stessi lavori, poi, avrebbero previsto la tutela e la valorizzazione delle mura megalitiche esistenti. Ci chiediamo PERCHé E PER CHI IL PATRIMONIO CULTURALE DEL CILA SAREBBE STATO VALORIZZATO (sarebbe meglio dire che sono stati sperperati dei soldi). Il cittadino, anche quello matesino, dovrebbe sentire come proprio diritto e propria responsabilità la partecipazione all’eredità culturale in modo da contribuire alla divulgazione dello stesso patrimonio. Occorrerebbe uno sviluppo sinergico basato su un approccio partecipativo tra cittadini privati, istituzioni, associazioni tale da rendere realmente fruibile il patrimonio per la cui TUTELA VENGONO STANZIATI I FONDI. Invece, in un territorio già degradato sotto il profilo urbanistico dalla malattia del mattone, dobbiamo assistere, noi pochi REALMENTE APPASSIONATI DI CULTURA ITALICA, allo scempio delle pale eoliche che vengono inserite sulle apicali spesso ricche di antiche architetture. Quanto valgono in termini di cultura le vestigia contenute in questo monte che, vero e proprio scrigno della civiltà pentra, conserva come pochissimi altri luoghi del mondo italico opere poligonali di notevolissima estensione (circa 7000 metri)? Mommsen, Majuri e Marrocco si agitano nel loro sonno eterno pensando a cosa sia servito spendere delle somme ingenti per restaurare?! il “parco archeologico del Monte Cila”. A cosa è servito se i camminamenti sono ostruiti da "fense" e materiali vari che né impediscono la corretta fruizione nonostante le molteplici segnalazioni? Perché i camminamenti/interpoderali non vengono puliti se non da qualche volenteroso appassionato? Perché non vengono apposti cartelli segnalatori del sito? A COSA SERVONO I FONDI P.I.T. SE NON SI E’ IN GRADO DI FERMARE QUALCHE PIROMANE SERIALE CHE DISTRUGGE QUANTO FATICOSAMENTE COSTRUITO NEL CORSO DI OLTRE 2.500 ANNI? I terrazzamenti del Cila rappresentano non solo la nostra storia e la nostra cultura, ma anche la fatica dei nostri progenitori che sino a poche anni fa hanno terrazzato CON sudore e sangue la collina oltre che per difenderla, anche per coltivarla ed abitarla. IL CILA è PARTE DI NOI. Il nostro dovere è preservarlo ed in un paese civile occorre isolare chi devasta il territorio pena il rischio di divenire (se già non lo si è) conniventi. Aldilà dei circhi Barnum delle inaugurazioni, dei video propagandistici e delle dichiarazioni di principio, chiediamo alle istituzioni di adoperarsi per fermare lo scempio del nostro territorio ma, prima ancora, dobbiamo chiederlo a noi stessi. Per rispetto della nostra cultura, della nostra storia, della nostra identità; in una parola sola “PER NOI STESSI”. Il Presidente Giuseppe D’Abbraccio PURTROPPO PER CHI COME NOI HA CERCATO DI PRESERVARE LE MURA MEGALITICHE SINO AD OGGI, L'AMAREZZA DI DOVER ASSISTERE A TALI SCEMPI. NULLA MUTA NELLA TERRA DEI ROGHI.
N° 757 - giuseppe ha scritto::
Ago-’15
31

PALMIRA: FORSE SALVO IL TEMPIO DI BEL, L'antico tempio di Bel, simbolo di Palmira, è ancora in piedi nonostante il tentativo di distruggerlo, come affermato dal Sovrintendente ai beni archeologici in Siria. Nonostante la forte esplosione avvenuta nel perimetro del tempio, la struttura di base e colonne del tempio risulterebbero intatte.Il tempio era dedicato a Bel (il 'signore'), l'equivalente greco di Zeus, il Giove dei romani, venne consacrato tra il 32 e il 38 d.C. Le catastrofiche notizie in precedenza diffuse in ordine alla distruzione del tempio prima dagli attivisti di Raqqa e successivamente dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) - tempio minato con oltre 30 tonnellate di esplosivo - e le immagini di una immensa colonna di fumo e polvere, sarebbero senza le conseguenze immaginate e diffuse. Speriamo che non accada quanto successo il 23 c.m. ovvero la distruzione di un altro tempio di Palmira, quello di Baal Shamin. Le foto satellitari, diffuse nei giorni scorsi, hanno confermato che il tempio è stato interamente raso al suolo. Ricordiamo che Palmira, la 'sposa del deserto', quale simbolo occidentale è teatro di distruzioni di mausolei ed altri reperti, ma pure di esecuzioni di massa e altri orrori come la disumana uccisione per decapitazione di Khaled al Asaad, 82 anni, forse il massimo esperto siriano di antichità ed ex direttore del sito.
N° 762 - giuseppe ha scritto::
Set-’15
01

ULTIME SU PALMIRA ONU; DISTRUTTO IL TEMPIO DI BEL La speranza generata da una smentita anche se autorevole è durata poche ore: un'agenzia dell'Onu ha infatti confer- mato che l'Isis, in Siria, ha raso al suolo i resti del Tempio di Bel,il mas- simo gioiello del sito archeologico di Palmira. L'evidenza fotografica non la- scierebbe spazio a dubbi. La distruzione del Tempio era stata an- nunciata domenica da attivisti locali. "Possiamo confermare la distruzione dell'edificio principale, come anche della fila di co- lonne",scrive l'Isti- tuto Onu per la formazione e la ricerca Fonte RAI
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