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Lunedì, 25 Novembre 2019 - 16:58 :: 47584 Letture
I Sanniti ed il sacro: Pietrabbondante e Schiavi d'Abruzzo, 6 Ottobre
Programma vedi box a lato oppure Clicca qui
Partenza da Via Vincenzo Caso, parcheggio Salesiani alle ore 7.30. Alle ore
08.50 circa arrivo nel territorio di Pietrabbondante, area sacra dei Sanniti per
eccellenza. Visitiamo quello che viene definito in una brochure firmata dal grande
studioso Adriano La Regina “Il più grande monumento del mondo Sannitico”.
L’area sacra è sovrastata dai poligonali che cingono il monte Saraceno (o Caraceno)
intorno a quota mille (1.212), resti della antica fortificazione risalente al IV sec. a.C.
e, secondo alcuni, sede dell’acropoli. Nell’area interessanti la necropoli in località
Trocchia, risalente al V° sec. a.C., il piccolo tempio di Colle Vernone e l’antico
villaggio di località Arco. L’area sacra ha restituito recentemente una domus publica,
tempio L – il più antico, non posteriore al IV sec. a.C. ed adibito ad erario -, edificio
T – a tre ambienti con porticato e magazzini -, il sacello nell’area orientale).
Particolarmente attraenti sono il complesso Tempio Maggiore (B) / Teatro. L’area è
molto ampia, di circa 55 m. per 90, ed ospitava le riunioni del Senato oltre che le
assemblee, in un periodo compreso tra la fine del II e l’inizio del I° sec. a.C.
Ammireremo il poligonale praticamente perfetto e privo di linee interstiziali (salvo
quelle dovute ai movimenti del suolo), che ingloba questa area dall’esterno con un
andamento semicircolare. Ricordiamo che l’area è stata costruita su una preesistente
come è deducibile dal colonnato del tempio ionico che viene datato al IV° sec. a.C..
La struttura, come adesso appare, presenta uno stile latino come si evince dalla pianta
a tre celle che è del tutto assente nella cultura sannita e dalle colonne oltre che dagli
altri elementi architettonici.
Particolare, nel teatro, che schienale e piano dei sedili siano scolpiti in un unico
blocco. Colpiscono i braccioli esterni all’emiciclo decorati da grifoni e la presenza di
Seguirà la visita al tempio Minore, risalente al II sec. a.C. e quindi più antico del
primo; l’aspetto è piuttosto quello di un tempio greco, pur presentando il tipico podio
italico “a gola rovesciata” presente già nel tempio maggiore di Schiavi da noi visitato
Ai lati del tempio una sorta di recinzione in poligonale più grezzo e protomi
raffiguranti teste di leone. Inoltre, nelle adiacenze, botteghe e servizi funzionali
Ricordiamo che nell’area fu trovata una scritta in lingua osca, conservata al Museo
Archeologico Nazionale, con la dicitura SAFINEM.
Dopo colazione al sacco o pranzo al ristorante, la nostra prossima meta: SCHIAVI
D’ABRUZZO E LA SUA AREA SACRA dei Templi Italici. Gli stessi, si trovano
come l’intera area archeologica in un punto molto panoramico atto a dominare la
sottostante valle, scavata dal Trigno, e sono posizionati di fronte ai monti del Matese
ed alla area archeologica di Pietrabbondante.
I templi sono due e risalgono ad un periodo compreso tra il III ed il I secolo a. C. Ad
essere più precisi vi sono un Tempio Maggiore risalente al II secolo a.C. ed un
Tempio Minore datato al I° sec. a.C., di fronte al quale è posto un altare
monumentale. I due templi si trovano sulla terrazza su cui sorgono come
praticamente affiancati e paralleli ed il terrazzamento è contenuto da una lunga
murazione in stile ciclopico - con blocchi pressoché quadrati - delimitante il santuario
ad ovest. Nella zona si trovano altre opere tra cui un edificio sacro probabilmente
abbandonato appena dopo la Guerra Sociale (91-89 a-C.), la guerra che vide a
Corfinio coniare una moneta con la scritta Italia; nei pressi del santuario, più
esattamente dietro il muro che contiene lo stesso, appare una torre medievale
composta da due livelli. Il Tempio Maggiore fu costruito, forse su una preesistente
area sacra, da una antica famiglia sannita in un periodo compreso tra la fine del III e
l’inizio del II sec. a. C. Il nome del costruttore è desumibile da una iscrizione in
lingua osca posta presso la soglia del Tempio Minore che lo indica come appartenente
alla famiglia dei Papi: il tempio, che presenta un ambiente di circa m.7 x 7 di forma
pressoché quadrata, si trova su un podio che misura circa 21 m. x 11 ed è alto circa 2
m. Il tempio è tetrastilo e presenta due file di colonne laterali con capitelli ionici.
Il Tempio Minore, risalente al I sec. a.C. è meno elaborato, forse perché l’aumento di
importanza dell’area di Pietrabbondante aveva portato ad un minor impegno
nell’edificazione nella zona ove ora ci troviamo. Anche questo tempio, di dimensioni
minori, è tetrastilo e con una cella unica praticamente quadrata, ma presenta un solo
allineamento di colonne ed appare, rispetto al maggiore, privo di podio. La cella
presenta un pavimento ben conservato in signino rosso (molto diffuso in Campania e
Lazio) ed uno spazio probabilmente riservato ad una statua ormai non in loco.
Abbiamo detto che il tempio minore doveva essere meno importante rispetto a quelli
di Pietrabbondante, soprattutto il contemporaneo tempio B che è indice della diversa
importanza dei due complessi. Probabilmente alla diversa, maggiore importanza di
Pietrabbondante, è dovuto il fatto che il tempio di Schiavi presenta tracce di
adattamenti manutentivi tali da far ritenere il complesso come sopravvissuto nel
tempo rispetto all’altro più importante. Infatti è probabile che i Romani abbiano
provveduto a sopprimere almeno ufficialmente le attività sacre nei templi di maggior
importanza e che quindi avevano esercitato una maggior influenza ideologica contro
gli stessi (Romani) mentre i centri di minor rilevanza probabilmente continuarono
almeno ad un livello più strettamente locale ad esercitare una certa influenza come
sostiene validamente A. la Regina.
Il ritorno è previsto nel tardo pomeriggio. Partenza intorno alle 17.30.
La escursione avrà carattere turistico, seppur ricognitivo nella parte apicale di
Pietrabbondante e, quindi, potrebbe presentare difficoltà. Comunque, si consigliano
abbigliamento adatto e scarpe comode.
Per informazioni, prenotazioni ed Adesioni contattando www.cuoresannita.it;
Cuore Sannita Facebook oppure Giuseppe 380 1874732 – Antonio
*Alcune visite (o l’ordine delle stesse e degli orari) potrebbero subire modifiche in
relazione al numero dei partecipanti ed ai permessi accordati.
Biglietti di ingresso, guide, spese di trasporto sono a carico dei
In caso di rilevante numero di partecipanti è prevista la possibilità di
effettuare le escursioni in autobus o minibus. Pertanto è gradita, per
esigenze organizzative, una prenotazione entro il termine ultimo del 26
Ristorante: Templi Italici, a ridosso dell’area archeologica di Schiavi.
Prodotti tipici, economico e sapori genuini:
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SANNITI NEL MATESE CAMPANO 19 Febbraio 2023 Programma: appuntamento alle ore 9.30 in Piazza Europa di Piedimonte Matese per procedere verso il Teatro di Pietra sito in Via Madonna delle Grazie (41 358771 N, 14 371966 E) con inquadramento storico – geografico e giornata dedicata alla conoscenza del territorio dell'Antica Allifae Sannitica, nello specifico alle strutture megalitiche che affacciano sulla valle Alifana e Castello del Matese. La fase sannitica dell’areale, compreso nel Matese campano, è ben leggibile attraverso il Monte CILA che presenta tre circuiti murari, di cui uno (meta della ns. escursione) a doppia cortina. Le imponenti mura sannitiche, attribuibili alla tribù dei Pentri, sono databili tra il VII ed il IV sec. a. C. e costruite a secco senza uso di leganti. Le antiche strutture, oggi ben visibili per la recente manutenzione, caratterizzano fortemente un paesaggio tra terrazzamenti ad uliveto, frutti antichi e fauna selvatica. Il Cila, le cui mura sono ritenute pertinenti all’areale dell’Allifae preromana, ha restituito materiali che vanno dal paleolitico al periodo romano; particolarmente interessanti i reperti provenienti da necropoli ed aree sacre poste alle pendici del Cila tra i quali risaltano una lastra recante scrittura in lingua osca ed una statuetta bronzea – il cosiddetto Corridore del Cila - esposti al locale Mu.Ci.Ra.Ma. Infatti, l'area ove insistono le antiche strutture, datate tra il VII ed il IV sec. a.C., hanno restituito il materiale esposto al MU.CI.RA.MA. di cui si consiglia la visita per un miglior inquadramento storico geografico. L’appuntamento, in collaborazione con Touring Club Italiano, permetterà di approfondire la storia degli insediamenti preromani e romani dell’area attraverso una lettura in cui percorso storico e piano naturalistico si fonderanno. L’escursione, della durata di circa 50 minuti, si snoda lungo la I cinta doppia che unisce il vallone Rivo al vallone Paterno, immersi nella natura tra flora e fauna tipiche della macchia mediterranea. Il panorama della valle alifana permetterà di osservare le modalità di controllo dell’area ed il collegamento ottico tra i siti d’altura. Il territorio viene successivamente romanizzato ed il filo che unisce la città romana di Allifae, di epoca sillana, posta al centro della pianura, ai monti matesini è ancora oggi leggibile nei resti dell’ACQUEDOTTO ROMANO.
CAMPOBASSO 5 Marzo 2023 Programma: appuntamento alle ore 8.00 in Largo Brecci di Piedimonte Matese con arrivo a Campobasso intorno alle ore 9.30. Ammirate le imponenti mura poligonali del Monte Cila, circumnavigando il Matese raggiungeremo Campobasso, capoluogo del Molise. La città si stende lungo il declivio di un colle, con la parte moderna sviluppata in pianura ed il castello Monforte a dominare la parte più antica del nucleo urbano, pittoresca per la rete intricata di viuzze. La fortezza, originariamente innalzata nell’alto medioevo, in sito precedentemente dei sanniti (di cui restano scarsi blocchi poligonali perlopiù ricoperti dalla vegetazione), è stata ricostruita nelle forme attuali dopo il terremoto del 1549 per volere di Cola di Monforte e si presenta come un massiccio edificio quadrangolare munito di torrioni e mura merlate; all’interno conserva un sacrario dei caduti. Nell’abitato sono da visitare le chiede di San Giorgio (XII sec.) dalla facciata romanica, di San Bartolomeo e di San Antonio Abate. Interessante il Museo internazionale del presepio in miniatura che raccoglie oltre 200 presepi in terracotta, metallo, legno, carta ed altri materiali provenienti da ogni parte del mondo. Il Museo Sannitico, posto nel centro storico, permette di viaggiare nel Sannio prima, durante e dopo i Sanniti attraverso ambre, ceramiche, bronzi, avori, marmi e contesti funerari. Una storia millenaria fatta di testimonianze dalla protostoria all’età sannitica e poi romana, provenienti dalla regione e dai più noti Sepino, Boiano, ecc. Interessanti i reperti relativi ad abbigliamento ed armanento, gli oggetti di uso quotidiano di ambito domestico, la sezione relativa alle attività, quella legata al culto ed ai rituali funerari. Da non trascurare la raccolta epigrafica ed in particolare la nostra meta: la mostra “Paesaggio Pentro e mura poligonali”, inaugurata lo scorso 26 Ottobre. Una straordinaria occasione per conoscere attraverso pannelli e reperti le cinte sannitiche nelle loro dinamiche, caratteristiche e importanza nel paesaggio e per il controllo del territorio, con alcuni focus sul fenomeno europeo delle cinte fortificate d’altura e uno sguardo sulle cinte con mura in opera poligonale nelle regioni attorno al Molise (Cuore Sannita* ha fornito ampio materiale del Cila e del versante campano). La mostra, organizzata dalla Direzione Regionale Musei Molise e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, ha visto la collaborazione di S.A.B.A.P. Caserta e Benevento* e Frosinone e Latina. Ritorno nel pomeriggio dopo colazione al sacco o al ristorante (Trattoria da Nonna Rita o similari), in base alle richieste dei partecipanti. L’escursione è da considerarsi turistica. Consigliato, in ogni caso, abbigliamento comodo. Adesioni contattando www.cuoresannita.it; Cuore Sannita Facebook oppure Giuseppe 380 1874732 Biglietti di ingresso, guide, spese di trasporto sono a carico dei partecipanti. L’entrata al Museo sarà gratuita trattandosi della prima domenica del mese. In caso di rilevante numero di partecipanti è prevista la possibilità di effettuare le escursioni in autobus o minibus. Pertanto è gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il termine ultimo del 28 Febbraio,
SANNITI NEL MATESE CAMPANO, DOMANI 19 Febbraio 2023 Programma: appuntamento alle ore 10.00 in Piazza Cappello di Piedimonte Matese per procedere verso il Teatro di Pietra sito in Via Madonna delle Grazie (41 358771 N, 14 371966 E) con inquadramento storico – geografico e giornata dedicata alla conoscenza del territorio dell'Antica Allifae Sannitica, nello specifico alle strutture megalitiche che affacciano sulla valle Alifana e Castello del Matese. La fase sannitica dell’areale, compreso nel Matese campano, è ben leggibile attraverso il Monte CILA che presenta tre circuiti murari, di cui uno (meta della ns. escursione) a doppia cortina. Le imponenti mura sannitiche, attribuibili alla tribù dei Pentri, sono databili tra il VII ed il IV sec. a. C. e costruite a secco senza uso di leganti. Le antiche strutture, oggi ben visibili per la recente manutenzione, caratterizzano fortemente un paesaggio tra terrazzamenti ad uliveto, frutti antichi e fauna selvatica. Il Cila, le cui mura sono ritenute pertinenti all’areale dell’Allifae preromana, ha restituito materiali che vanno dal paleolitico al periodo romano; particolarmente interessanti i reperti provenienti da necropoli ed aree sacre poste alle pendici del Cila tra i quali risaltano una lastra recante scrittura in lingua osca ed una statuetta bronzea – il cosiddetto Corridore del Cila - esposti al locale Mu.Ci.Ra.Ma. Infatti, l'area ove insistono le antiche strutture, datate tra il VII ed il IV sec. a.C., hanno restituito il materiale esposto al MU.CI.RA.MA. di cui si consiglia la visita per un miglior inquadramento storico geografico. L’appuntamento, in collaborazione con Touring Club Italiano, permetterà di approfondire la storia degli insediamenti preromani e romani dell’area attraverso una lettura in cui percorso storico e piano naturalistico si fonderanno. L’escursione, della durata di circa 50 minuti, si snoda lungo la I cinta doppia che unisce il vallone Rivo al vallone Paterno, immersi nella natura tra flora e fauna tipiche della macchia mediterranea. Il panorama della valle alifana permetterà di osservare le modalità di controllo dell’area ed il collegamento ottico tra i siti d’altura. Il territorio viene successivamente romanizzato ed il filo che unisce la città romana di Allifae, di epoca sillana, posta al centro della pianura, ai monti matesini è ancora oggi leggibile nei resti dell’ACQUEDOTTO ROMANO, appena liberato dalla vegetazione.
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