26 NOVEMBRE: AGER VENAFRANUS e MONTE SANTA CROCE (con CAI Sez. Piedimonte MATESE)
Nuova escursione nel territorio della antica Venafrum PREROMANA E ROMANA: Il MONTE SANTA CROCE e CONCA CASALE
L’intento è di percorrere, come in un viaggio nel tempo, la strada che unisce la Venafro romana, da noi visitata nel 2016 e nel 2018, al resto del suo territorio, unendo in pochi chilometri, una storia di oltre cinque secoli che parte dai poligonali del S. Croce.
Il territorio da visitare è un continuum storico – archeologico attraversato da antichissime vie di transito esistenti certamente prima di essere codificate dalla legislazione romana (calles pubblicae) e che rappresentarono un FATTORE DI IMPULSO PER LA VITA E L’ECONOMIA DELLE POPOLAZIONI LOCALI, orientandone le forme di utilizzo del territorio. Ancora OGGI GLI ULIVETI che rendono VERDEGGIANTE IL TERRITORIO simboleggiano l’oro giallo che per secoli ha fornito condimentoall’IMPERO.
VENAFRUM, di origine osca, divenne colonia romana nel 49 a.C. subendo profonde trasformazioni. I resti del teatro di età augustea, in opus reticulatum, scenograficamente edificato con la cavea poggiante sul pendio del monte Santa Croce sono unitamente a quelli dell’anfiteatro (come consuetudine eretto fuori le mura) i pezzi più rilevanti della romanità passata. Gli imponenti poligonali in loc. S. Maria della Libera, i mosaici di Via Carmine, i resti dell’acquedotto e l’interessantissimo Museo ospitato nel convento di S. Chiara, sono parti ben note della Venafro antica. Interessante il Museo.
Ancora poco sappiamo degli insediamenti più antichi come della rete tratturale sia nelle caratteristiche di percorso che nel loro divenire storico OGGETTO DELLA NS. ESCURSIONE. Comunque l’insieme dei tratturi, ancora in parte leggibili ai nostri giorni, costituisce l’ossatura più antica del sistema DEI TRAFFICI, CONTATTI COMMERCIALI, E RAPPORTI POLITICI CHE FAVORI’ NEL SANNIO L’INTRECCIARSI DI ASPETTI CULTURALI DI DIVERSA ORIGINE.
PARTENZA ORE 7.30 da LARGO BRECCE di Piedimonte Matese: ai piedi dei megaliti del Monte Cila, ammirate le imponenti fortificazioni, ci incammineremo seguendo il tracciato che da Alife, percorrendo la Via Vecchia e costeggiando prima Callifae ed il Cavuto, poi Mastrati e Torcino col Monte Castellone e, sullo sfondo Rufrae, giungerà in ager Venafranus. Superata Pozzilli dai resti di villae romane (escursione 2018), ci incammineremo verso Conca Casale per giungere innanzi alla casa comunale. (A Venafro interessanti la cattedrale di S. Maria Assunta, il teatro romano, il Parco degli Olivi coi poligonali di S. Maria della Libera (2016) probabili basis di costruzioni non più esistenti legate ad una zona cultuale molto scenografica ritenuta dedicata alla Dea Libera ed alla funzione rigeneratrice della natura, oltre che ai riti di passaggio alla pubertà festeggiati, in antico, il 17 Marzo. Neppure la chiesetta medievale della Madonna da cui la zona prende il nome è conservata. Altre ipotesi collegano il sito e le cisterne presenti ad una struttura agricola).
L’interesse della escursione odierna è soprattutto su tratti murari più a monte di cui il primo tratto posto sulla strada che da Venafro conduce a Conca Casale si trova ad una quota di circa 330 m. Le mura, alte al massimo 2,50 m. sono leggibili, pur con difficoltà, sino ad una quota di circa 700 m. Giunti a Conca Casale, il percorso inizia da Piazza Chiesa e si sviluppa quasi totalmente su carrarecce, sterrate e sentieri più o meno di facile percorrenza sia in salita che in discesa eccezione fatta per il tratto sommitale dell’ascesa che dalla Rocca di Saturno raggiunge la cima di Monte Santa Croce. In questo breve tratto il percorso assume una classificazione EE: traccia inesistente, fondo difficile e sconnesso per la presenza di erba alta e massi erratici che rendono insicura la progressione. Ha una pendenza del 28%; in soli 800 m di distanza il percorso ha un’elevazione di circa 200 m. Anche il primo tratto in discesa, 700 m ca., presenta fondo sconnesso e sentiero a tratti inesistente fino a raggiungere un comodo sentiero che porta in poco più di un chilometro alla storica mulattiera Conca Casale – Venafro. Sul Santa Croce, a circa 850 m. sono leggibili pochi tratti murari probabile punto di controllo, oggi denominato “La Guardia”, come altre mura sono in località Le Croci. Le mura del Santa Croce sono edificate sino ad una quota di m. 1.000. e la loro posizione, pur di non semplice lettura, fa ipotizzare l’esistenza di un recinto fortificato intorno al monte con funzioni di difesa e avvistamento come si deduce dai nomi Rocca di Saturno, La guardia, Torricella, Macere - fanno supporre una continuità d’uso che dal V sec. a.C. arriva al periodo della colonia romana, con riutilizzi nel periodo medievale (vedi torre “La Torricella”).
Sosta e colazione al sacco. Approfondimento sui CONFINI della VENAFRUM PREROMANA.
Nel pomeriggio CONCA CASALE con i resti di strutture megalitiche in località “Le Macere” sul versante settentrionale del Monte Santa Croce affaccianti sulle mura in opera poligonale di Monte San Nazario.
Il ritorno è previsto nel pomeriggio dopo colazione al sacco.
La gita è da considerarsi turistica per coloro che volessero visitare la Venafrum bassa**. La parte relativa al MONTE SANTA CROCE ha carattere ricognitivo, quindi con difficoltà ed asperità maggiori.
Si consigliano abbigliamento adatto e scarpe comode.
Informazioni e prenotazioni: vedi sezione contatti del sito www.cuoresannita.it, cuore sannita face book, Giuseppe 380/1874732
** Pertanto sarà gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il temine ultimo del 19/11/2023
Il programma è suscettibile di modifiche relative ad altimetrie e percorsi, anche secondo le indicazioni CAI. Nel caso, le eventuali modifiche saranno prontamente comunicate. A titolo esemplificativo per il tratto che dalla Rocca di Saturno conduce in vetta, in base alle condizioni meteo ed alle caratteristiche dei partecipanti, si deciderà se affrontare o meno quest’ultimo tratto.
26 NOVEMBRE: AGER VENAFRANUS e MONTE SANTA CROCE (con CAI Sez. Piedimonte MATESE) Partenza ore 7.45 da Via Lupoli. Ore 9.00 da Piazza Chiesa di Conca Casale.
Nuova escursione nel territorio della antica Venafrum PREROMANA E ROMANA: Il MONTE SANTA CROCE e CONCA CASALE L’intento è di percorrere, come in un viaggio nel tempo, la strada che unisce la Venafro romana, da noi visitata nel 2016 e nel 2018, al resto del suo territorio, unendo in pochi chilometri, una storia di oltre cinque secoli che parte dai poligonali del S. Croce. Il territorio da visitare è un continuum storico – archeologico attraversato da antichissime vie di transito esistenti certamente prima di essere codificate dalla legislazione romana (calles pubblicae) e che rappresentarono un FATTORE DI IMPULSO PER LA VITA E L’ECONOMIA DELLE POPOLAZIONI LOCALI, orientandone le forme di utilizzo del territorio. Ancora OGGI GLI ULIVETI che rendono VERDEGGIANTE IL TERRITORIO simboleggiano l’oro giallo che per secoli ha fornito condimentoall’IMPERO. VENAFRUM, di origine osca, divenne colonia romana nel 49 a.C. subendo profonde trasformazioni. I resti del teatro di età augustea, in opus reticulatum, scenograficamente edificato con la cavea poggiante sul pendio del monte Santa Croce sono unitamente a quelli dell’anfiteatro (come consuetudine eretto fuori le mura) i pezzi più rilevanti della romanità passata. Gli imponenti poligonali in loc. S. Maria della Libera, i mosaici di Via Carmine, i resti dell’acquedotto e l’interessantissimo Museo ospitato nel convento di S. Chiara, sono parti ben note della Venafro antica. Interessante il Museo. Ancora poco sappiamo degli insediamenti più antichi come della rete tratturale sia nelle caratteristiche di percorso che nel loro divenire storico OGGETTO DELLA NS. ESCURSIONE. Comunque l’insieme dei tratturi, ancora in parte leggibili ai nostri giorni, costituisce l’ossatura più antica del sistema DEI TRAFFICI, CONTATTI COMMERCIALI, E RAPPORTI POLITICI CHE FAVORI’ NEL SANNIO L’INTRECCIARSI DI ASPETTI CULTURALI DI DIVERSA ORIGINE. PARTENZA ORE 7.30 da LARGO BRECCE di Piedimonte Matese: ai piedi dei megaliti del Monte Cila, ammirate le imponenti fortificazioni, ci incammineremo seguendo il tracciato che da Alife, percorrendo la Via Vecchia e costeggiando prima Callifae ed il Cavuto, poi Mastrati e Torcino col Monte Castellone e, sullo sfondo Rufrae, giungerà in ager Venafranus. Superata Pozzilli dai resti di villae romane (escursione 2018), ci incammineremo verso Conca Casale per giungere innanzi alla casa comunale. (A Venafro interessanti la cattedrale di S. Maria Assunta, il teatro romano, il Parco degli Olivi coi poligonali di S. Maria della Libera (2016) probabili basis di costruzioni non più esistenti legate ad una zona cultuale molto scenografica ritenuta dedicata alla Dea Libera ed alla funzione rigeneratrice della natura, oltre che ai riti di passaggio alla pubertà festeggiati, in antico, il 17 Marzo. Neppure la chiesetta medievale della Madonna da cui la zona prende il nome è conservata. Altre ipotesi collegano il sito e le cisterne presenti ad una struttura agricola). L’interesse della escursione odierna è soprattutto su tratti murari più a monte di cui il primo tratto posto sulla strada che da Venafro conduce a Conca Casale si trova ad una quota di circa 330 m. Le mura, alte al massimo 2,50 m. sono leggibili, pur con difficoltà, sino ad una quota di circa 700 m. Giunti a Conca Casale, il percorso inizia da Piazza Chiesa e si sviluppa quasi totalmente su carrarecce, sterrate e sentieri più o meno di facile percorrenza sia in salita che in discesa eccezione fatta per il tratto sommitale dell’ascesa che dalla Rocca di Saturno raggiunge la cima di Monte Santa Croce. In questo breve tratto il percorso assume una classificazione EE: traccia inesistente, fondo difficile e sconnesso per la presenza di erba alta e massi erratici che rendono insicura la progressione. Ha una pendenza del 28%; in soli 800 m di distanza il percorso ha un’elevazione di circa 200 m. Anche il primo tratto in discesa, 700 m ca., presenta fondo sconnesso e sentiero a tratti inesistente fino a raggiungere un comodo sentiero che porta in poco più di un chilometro alla storica mulattiera Conca Casale – Venafro. Sul Santa Croce, a circa 850 m. sono leggibili pochi tratti murari probabile punto di controllo, oggi denominato “La Guardia”, come altre mura sono in località Le Croci. Le mura del Santa Croce sono edificate sino ad una quota di m. 1.000. e la loro posizione, pur di non semplice lettura, fa ipotizzare l’esistenza di un recinto fortificato intorno al monte con funzioni di difesa e avvistamento come si deduce dai nomi Rocca di Saturno, La guardia, Torricella, Macere - fanno supporre una continuità d’uso che dal V sec. a.C. arriva al periodo della colonia romana, con riutilizzi nel periodo medievale (vedi torre “La Torricella”). Sosta e colazione al sacco. Approfondimento sui CONFINI della VENAFRUM PREROMANA. Nel pomeriggio CONCA CASALE con i resti di strutture megalitiche in località “Le Macere” sul versante settentrionale del Monte Santa Croce affaccianti sulle mura in opera poligonale di Monte San Nazario. Il ritorno è previsto nel pomeriggio dopo colazione al sacco. La gita è da considerarsi turistica per coloro che volessero visitare la Venafrum bassa**. La parte relativa al MONTE SANTA CROCE ha carattere ricognitivo, quindi con difficoltà ed asperità maggiori. Si consigliano abbigliamento adatto e scarpe comode. Informazioni e prenotazioni: vedi sezione contatti del sito www.cuoresannita.it, cuore sannita face book, Giuseppe 380/1874732 ** Pertanto sarà gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il temine ultimo del 19/11/2023 Il programma è suscettibile di modifiche relative ad altimetrie e percorsi, anche secondo le indicazioni CAI. Nel caso, le eventuali modifiche saranno prontamente comunicate. A titolo esemplificativo per il tratto che dalla Rocca di Saturno conduce in vetta, in base alle condizioni meteo ed alle caratteristiche dei partecipanti, si deciderà se affrontare o meno quest’ultimo tratto.
NAPOLI GRECA, 3 DICEMBRE
Un percorso tra storia …….
presepi e cultura gastronomica
Partenza da Via Vincenzo Caso, traversa I di Piedimonte Matese alle ore 7.30.
La presenza ellenica nel Golfo di Napoli è molto antica. I corredi funerari di Capua e Cuma illustrano i contatti tra Grecia e Campania come la presenza ad Ischia e la nascita di Pithekoussai, primo episodio di colonizzazione greca in Occidente. Ancor prima Vivara, durante l’età del Bronzo, era stata importante snodo commerciale raggiunto dai micenei.
La stessa Napoli nasconde nel sottosuolo o negli angoli più nascosti la sua storia più antica col primo insediamento che risale al nono secolo a. C., quando fu fondata Parthenope nell'area dell’isolotto di Megaride (attuale Castel dell’Ovo) e del monte Echia (Pizzofalcone), il primo nucleo abitativo legato ad un piccolo scalo commerciale poi ingranditosi. La competizione per il predominio commerciale tra greci ed etruschi e la supremazia dei secondi portò al declino di Partenope, ripopolata e ricostruita col nome di Palepolis intorno al 474 a. C. con il ritorno al primato greco ed alla fondazione di Neapolis ove oggi insiste il centro storico. Palepoli divenne luogo residenziale con la nascita di sontuose ville patrizie (vedi villa di Lucullo, della successiva età tardo-repubblicana).
La zona compresa tra Pizzofalcone e Castel dell'Ovo ancora oggi presenta abitazioni lussuose, alberghi e negozi ove intrattenersi come piazza Plebiscito e Trieste e Trento per un caffè (Gambrinus e Professore), pizzerie come Brandi ed altro.
La NEAPOLIS GRECA, compresa in buona parte dell’attuale centro storico tra il rione Sanità ed il porto, presenta, oltre alla zona di San Lorenzo ed alla stratificazione greco-romana-paleocristiana, anche luoghi meno conosciuti, ma di straordinario interesse storico-culturale come la Necropoli ellenistica a nord delle antiche mura della città (ipogeo dei Cristallini ed altri), nel perimetro del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Nell’area dei Vergini-Sanità, infatti, gli antichi greci realizzarono la necropoli cittadina – con ipogei a 10 – 12 metri al di sotto del piano di calpestio attuale - sin dal IV sec. a. C. e nei secoli successivi tale funzione si è protratta (catacombe di San Gaudioso, San Gennaro e cimitero delle Fontanelle). Nel rione, oggi popolare, alcuni maestosi palazzi come il Palazzo dello Spagnolo e la pasticceria “Poppella”.
Come gli ipogei funerari testimoniano l’ideologia funeraria della Napoli greca ed il prestigio delle famiglie aristocratiche del IV sec. a.C., il tracciato delle MURA greche, riconoscibile per lunghi tratti, ne indica le doti ingegneristiche. A grandi linee tale tracciato permetterà di incrociare antico e moderno lungo un percorso che si snoda lungo via Foria, piazza Cavour, rampe Maria Longo, larghetto Sant’Aniello a Caponapoli, l’antica acropoli (Museo Archeologico Nazionale, MANN) e chiesa, piazzetta Sant’Andrea delle Dame, via Costantinopoli, piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore, entrambi i lati di via Mezzocannone, Università (cortile facoltà lettere, antiche mura costiere), rampe di San Marcellino, via Arte della Lana e Archivio di Stato, piazza Nicola Amore, lato settentrionale di Corso Umberto, piazza Calenda, via Pietro Colletta (adiacenze Pizzeria da Michele), Castel Capuano, vico Santa Sofia; Lungo i Decumani, la statua del NILO, le chiese e le tradizionali pizzerie (Sorbillo, ecc.), il Tempio dei Dioscuri, oggi basilica di San Paolo è situato nei pressi dell’area dei PRESEPI, ove vi è accesso di Napoli Sotterranea ed agli antichi acquedotti romani. Interessante la stratigrafia nel Duomo con resti greci e romani.
Ritorno in serata, con partenza alle 17.00, dopo pranzo libero.
L’escursione sarà a carattere turistico. Consigliato, in ogni caso, abbigliamento comodo.
Adesioni contattando www.cuoresannita.it; Cuore Sannita Facebook oppure Giuseppe 380 1874732 – Antonio 368/3860644
Biglietti di ingresso, guide, spese di trasporto sono a carico dei partecipanti.
In caso di rilevante numero di partecipanti è prevista la possibilità di effettuare le escursioni in autobus o minibus. Pertanto è gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il termine ultimo del 25 Novembre.
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26 NOVEMBRE: AGER VENAFRANUS e MONTE SANTA CROCE (con CAI Sez. Piedimonte MATESE) Nuova escursione nel territorio della antica Venafrum PREROMANA E ROMANA: Il MONTE SANTA CROCE e CONCA CASALE L’intento è di percorrere, come in un viaggio nel tempo, la strada che unisce la Venafro romana, da noi visitata nel 2016 e nel 2018, al resto del suo territorio, unendo in pochi chilometri, una storia di oltre cinque secoli che parte dai poligonali del S. Croce. Il territorio da visitare è un continuum storico – archeologico attraversato da antichissime vie di transito esistenti certamente prima di essere codificate dalla legislazione romana (calles pubblicae) e che rappresentarono un FATTORE DI IMPULSO PER LA VITA E L’ECONOMIA DELLE POPOLAZIONI LOCALI, orientandone le forme di utilizzo del territorio. Ancora OGGI GLI ULIVETI che rendono VERDEGGIANTE IL TERRITORIO simboleggiano l’oro giallo che per secoli ha fornito condimentoall’IMPERO. VENAFRUM, di origine osca, divenne colonia romana nel 49 a.C. subendo profonde trasformazioni. I resti del teatro di età augustea, in opus reticulatum, scenograficamente edificato con la cavea poggiante sul pendio del monte Santa Croce sono unitamente a quelli dell’anfiteatro (come consuetudine eretto fuori le mura) i pezzi più rilevanti della romanità passata. Gli imponenti poligonali in loc. S. Maria della Libera, i mosaici di Via Carmine, i resti dell’acquedotto e l’interessantissimo Museo ospitato nel convento di S. Chiara, sono parti ben note della Venafro antica. Interessante il Museo. Ancora poco sappiamo degli insediamenti più antichi come della rete tratturale sia nelle caratteristiche di percorso che nel loro divenire storico OGGETTO DELLA NS. ESCURSIONE. Comunque l’insieme dei tratturi, ancora in parte leggibili ai nostri giorni, costituisce l’ossatura più antica del sistema DEI TRAFFICI, CONTATTI COMMERCIALI, E RAPPORTI POLITICI CHE FAVORI’ NEL SANNIO L’INTRECCIARSI DI ASPETTI CULTURALI DI DIVERSA ORIGINE. PARTENZA ORE 7.30 da LARGO BRECCE di Piedimonte Matese: ai piedi dei megaliti del Monte Cila, ammirate le imponenti fortificazioni, ci incammineremo seguendo il tracciato che da Alife, percorrendo la Via Vecchia e costeggiando prima Callifae ed il Cavuto, poi Mastrati e Torcino col Monte Castellone e, sullo sfondo Rufrae, giungerà in ager Venafranus. Superata Pozzilli dai resti di villae romane (escursione 2018), ci incammineremo verso Conca Casale per giungere innanzi alla casa comunale. (A Venafro interessanti la cattedrale di S. Maria Assunta, il teatro romano, il Parco degli Olivi coi poligonali di S. Maria della Libera (2016) probabili basis di costruzioni non più esistenti legate ad una zona cultuale molto scenografica ritenuta dedicata alla Dea Libera ed alla funzione rigeneratrice della natura, oltre che ai riti di passaggio alla pubertà festeggiati, in antico, il 17 Marzo. Neppure la chiesetta medievale della Madonna da cui la zona prende il nome è conservata. Altre ipotesi collegano il sito e le cisterne presenti ad una struttura agricola). L’interesse della escursione odierna è soprattutto su tratti murari più a monte di cui il primo tratto posto sulla strada che da Venafro conduce a Conca Casale si trova ad una quota di circa 330 m. Le mura, alte al massimo 2,50 m. sono leggibili, pur con difficoltà, sino ad una quota di circa 700 m. Giunti a Conca Casale, il percorso inizia da Piazza Chiesa e si sviluppa quasi totalmente su carrarecce, sterrate e sentieri più o meno di facile percorrenza sia in salita che in discesa eccezione fatta per il tratto sommitale dell’ascesa che dalla Rocca di Saturno raggiunge la cima di Monte Santa Croce. In questo breve tratto il percorso assume una classificazione EE: traccia inesistente, fondo difficile e sconnesso per la presenza di erba alta e massi erratici che rendono insicura la progressione. Ha una pendenza del 28%; in soli 800 m di distanza il percorso ha un’elevazione di circa 200 m. Anche il primo tratto in discesa, 700 m ca., presenta fondo sconnesso e sentiero a tratti inesistente fino a raggiungere un comodo sentiero che porta in poco più di un chilometro alla storica mulattiera Conca Casale – Venafro. Sul Santa Croce, a circa 850 m. sono leggibili pochi tratti murari probabile punto di controllo, oggi denominato “La Guardia”, come altre mura sono in località Le Croci. Le mura del Santa Croce sono edificate sino ad una quota di m. 1.000. e la loro posizione, pur di non semplice lettura, fa ipotizzare l’esistenza di un recinto fortificato intorno al monte con funzioni di difesa e avvistamento come si deduce dai nomi Rocca di Saturno, La guardia, Torricella, Macere - fanno supporre una continuità d’uso che dal V sec. a.C. arriva al periodo della colonia romana, con riutilizzi nel periodo medievale (vedi torre “La Torricella”). Sosta e colazione al sacco. Approfondimento sui CONFINI della VENAFRUM PREROMANA. Nel pomeriggio CONCA CASALE con i resti di strutture megalitiche in località “Le Macere” sul versante settentrionale del Monte Santa Croce affaccianti sulle mura in opera poligonale di Monte San Nazario. Il ritorno è previsto nel pomeriggio dopo colazione al sacco. La gita è da considerarsi turistica per coloro che volessero visitare la Venafrum bassa**. La parte relativa al MONTE SANTA CROCE ha carattere ricognitivo, quindi con difficoltà ed asperità maggiori. Si consigliano abbigliamento adatto e scarpe comode. Informazioni e prenotazioni: vedi sezione contatti del sito www.cuoresannita.it, cuore sannita face book, Giuseppe 380/1874732 ** Pertanto sarà gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il temine ultimo del 19/11/2023 Il programma è suscettibile di modifiche relative ad altimetrie e percorsi, anche secondo le indicazioni CAI. Nel caso, le eventuali modifiche saranno prontamente comunicate. A titolo esemplificativo per il tratto che dalla Rocca di Saturno conduce in vetta, in base alle condizioni meteo ed alle caratteristiche dei partecipanti, si deciderà se affrontare o meno quest’ultimo tratto.
26 NOVEMBRE: AGER VENAFRANUS e MONTE SANTA CROCE (con CAI Sez. Piedimonte MATESE) Partenza ore 7.45 da Via Lupoli. Ore 9.00 da Piazza Chiesa di Conca Casale. Nuova escursione nel territorio della antica Venafrum PREROMANA E ROMANA: Il MONTE SANTA CROCE e CONCA CASALE L’intento è di percorrere, come in un viaggio nel tempo, la strada che unisce la Venafro romana, da noi visitata nel 2016 e nel 2018, al resto del suo territorio, unendo in pochi chilometri, una storia di oltre cinque secoli che parte dai poligonali del S. Croce. Il territorio da visitare è un continuum storico – archeologico attraversato da antichissime vie di transito esistenti certamente prima di essere codificate dalla legislazione romana (calles pubblicae) e che rappresentarono un FATTORE DI IMPULSO PER LA VITA E L’ECONOMIA DELLE POPOLAZIONI LOCALI, orientandone le forme di utilizzo del territorio. Ancora OGGI GLI ULIVETI che rendono VERDEGGIANTE IL TERRITORIO simboleggiano l’oro giallo che per secoli ha fornito condimentoall’IMPERO. VENAFRUM, di origine osca, divenne colonia romana nel 49 a.C. subendo profonde trasformazioni. I resti del teatro di età augustea, in opus reticulatum, scenograficamente edificato con la cavea poggiante sul pendio del monte Santa Croce sono unitamente a quelli dell’anfiteatro (come consuetudine eretto fuori le mura) i pezzi più rilevanti della romanità passata. Gli imponenti poligonali in loc. S. Maria della Libera, i mosaici di Via Carmine, i resti dell’acquedotto e l’interessantissimo Museo ospitato nel convento di S. Chiara, sono parti ben note della Venafro antica. Interessante il Museo. Ancora poco sappiamo degli insediamenti più antichi come della rete tratturale sia nelle caratteristiche di percorso che nel loro divenire storico OGGETTO DELLA NS. ESCURSIONE. Comunque l’insieme dei tratturi, ancora in parte leggibili ai nostri giorni, costituisce l’ossatura più antica del sistema DEI TRAFFICI, CONTATTI COMMERCIALI, E RAPPORTI POLITICI CHE FAVORI’ NEL SANNIO L’INTRECCIARSI DI ASPETTI CULTURALI DI DIVERSA ORIGINE. PARTENZA ORE 7.30 da LARGO BRECCE di Piedimonte Matese: ai piedi dei megaliti del Monte Cila, ammirate le imponenti fortificazioni, ci incammineremo seguendo il tracciato che da Alife, percorrendo la Via Vecchia e costeggiando prima Callifae ed il Cavuto, poi Mastrati e Torcino col Monte Castellone e, sullo sfondo Rufrae, giungerà in ager Venafranus. Superata Pozzilli dai resti di villae romane (escursione 2018), ci incammineremo verso Conca Casale per giungere innanzi alla casa comunale. (A Venafro interessanti la cattedrale di S. Maria Assunta, il teatro romano, il Parco degli Olivi coi poligonali di S. Maria della Libera (2016) probabili basis di costruzioni non più esistenti legate ad una zona cultuale molto scenografica ritenuta dedicata alla Dea Libera ed alla funzione rigeneratrice della natura, oltre che ai riti di passaggio alla pubertà festeggiati, in antico, il 17 Marzo. Neppure la chiesetta medievale della Madonna da cui la zona prende il nome è conservata. Altre ipotesi collegano il sito e le cisterne presenti ad una struttura agricola). L’interesse della escursione odierna è soprattutto su tratti murari più a monte di cui il primo tratto posto sulla strada che da Venafro conduce a Conca Casale si trova ad una quota di circa 330 m. Le mura, alte al massimo 2,50 m. sono leggibili, pur con difficoltà, sino ad una quota di circa 700 m. Giunti a Conca Casale, il percorso inizia da Piazza Chiesa e si sviluppa quasi totalmente su carrarecce, sterrate e sentieri più o meno di facile percorrenza sia in salita che in discesa eccezione fatta per il tratto sommitale dell’ascesa che dalla Rocca di Saturno raggiunge la cima di Monte Santa Croce. In questo breve tratto il percorso assume una classificazione EE: traccia inesistente, fondo difficile e sconnesso per la presenza di erba alta e massi erratici che rendono insicura la progressione. Ha una pendenza del 28%; in soli 800 m di distanza il percorso ha un’elevazione di circa 200 m. Anche il primo tratto in discesa, 700 m ca., presenta fondo sconnesso e sentiero a tratti inesistente fino a raggiungere un comodo sentiero che porta in poco più di un chilometro alla storica mulattiera Conca Casale – Venafro. Sul Santa Croce, a circa 850 m. sono leggibili pochi tratti murari probabile punto di controllo, oggi denominato “La Guardia”, come altre mura sono in località Le Croci. Le mura del Santa Croce sono edificate sino ad una quota di m. 1.000. e la loro posizione, pur di non semplice lettura, fa ipotizzare l’esistenza di un recinto fortificato intorno al monte con funzioni di difesa e avvistamento come si deduce dai nomi Rocca di Saturno, La guardia, Torricella, Macere - fanno supporre una continuità d’uso che dal V sec. a.C. arriva al periodo della colonia romana, con riutilizzi nel periodo medievale (vedi torre “La Torricella”). Sosta e colazione al sacco. Approfondimento sui CONFINI della VENAFRUM PREROMANA. Nel pomeriggio CONCA CASALE con i resti di strutture megalitiche in località “Le Macere” sul versante settentrionale del Monte Santa Croce affaccianti sulle mura in opera poligonale di Monte San Nazario. Il ritorno è previsto nel pomeriggio dopo colazione al sacco. La gita è da considerarsi turistica per coloro che volessero visitare la Venafrum bassa**. La parte relativa al MONTE SANTA CROCE ha carattere ricognitivo, quindi con difficoltà ed asperità maggiori. Si consigliano abbigliamento adatto e scarpe comode. Informazioni e prenotazioni: vedi sezione contatti del sito www.cuoresannita.it, cuore sannita face book, Giuseppe 380/1874732 ** Pertanto sarà gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il temine ultimo del 19/11/2023 Il programma è suscettibile di modifiche relative ad altimetrie e percorsi, anche secondo le indicazioni CAI. Nel caso, le eventuali modifiche saranno prontamente comunicate. A titolo esemplificativo per il tratto che dalla Rocca di Saturno conduce in vetta, in base alle condizioni meteo ed alle caratteristiche dei partecipanti, si deciderà se affrontare o meno quest’ultimo tratto.
NAPOLI GRECA, 3 DICEMBRE Un percorso tra storia ……. presepi e cultura gastronomica Partenza da Via Vincenzo Caso, traversa I di Piedimonte Matese alle ore 7.30. La presenza ellenica nel Golfo di Napoli è molto antica. I corredi funerari di Capua e Cuma illustrano i contatti tra Grecia e Campania come la presenza ad Ischia e la nascita di Pithekoussai, primo episodio di colonizzazione greca in Occidente. Ancor prima Vivara, durante l’età del Bronzo, era stata importante snodo commerciale raggiunto dai micenei. La stessa Napoli nasconde nel sottosuolo o negli angoli più nascosti la sua storia più antica col primo insediamento che risale al nono secolo a. C., quando fu fondata Parthenope nell'area dell’isolotto di Megaride (attuale Castel dell’Ovo) e del monte Echia (Pizzofalcone), il primo nucleo abitativo legato ad un piccolo scalo commerciale poi ingranditosi. La competizione per il predominio commerciale tra greci ed etruschi e la supremazia dei secondi portò al declino di Partenope, ripopolata e ricostruita col nome di Palepolis intorno al 474 a. C. con il ritorno al primato greco ed alla fondazione di Neapolis ove oggi insiste il centro storico. Palepoli divenne luogo residenziale con la nascita di sontuose ville patrizie (vedi villa di Lucullo, della successiva età tardo-repubblicana). La zona compresa tra Pizzofalcone e Castel dell'Ovo ancora oggi presenta abitazioni lussuose, alberghi e negozi ove intrattenersi come piazza Plebiscito e Trieste e Trento per un caffè (Gambrinus e Professore), pizzerie come Brandi ed altro. La NEAPOLIS GRECA, compresa in buona parte dell’attuale centro storico tra il rione Sanità ed il porto, presenta, oltre alla zona di San Lorenzo ed alla stratificazione greco-romana-paleocristiana, anche luoghi meno conosciuti, ma di straordinario interesse storico-culturale come la Necropoli ellenistica a nord delle antiche mura della città (ipogeo dei Cristallini ed altri), nel perimetro del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Nell’area dei Vergini-Sanità, infatti, gli antichi greci realizzarono la necropoli cittadina – con ipogei a 10 – 12 metri al di sotto del piano di calpestio attuale - sin dal IV sec. a. C. e nei secoli successivi tale funzione si è protratta (catacombe di San Gaudioso, San Gennaro e cimitero delle Fontanelle). Nel rione, oggi popolare, alcuni maestosi palazzi come il Palazzo dello Spagnolo e la pasticceria “Poppella”. Come gli ipogei funerari testimoniano l’ideologia funeraria della Napoli greca ed il prestigio delle famiglie aristocratiche del IV sec. a.C., il tracciato delle MURA greche, riconoscibile per lunghi tratti, ne indica le doti ingegneristiche. A grandi linee tale tracciato permetterà di incrociare antico e moderno lungo un percorso che si snoda lungo via Foria, piazza Cavour, rampe Maria Longo, larghetto Sant’Aniello a Caponapoli, l’antica acropoli (Museo Archeologico Nazionale, MANN) e chiesa, piazzetta Sant’Andrea delle Dame, via Costantinopoli, piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore, entrambi i lati di via Mezzocannone, Università (cortile facoltà lettere, antiche mura costiere), rampe di San Marcellino, via Arte della Lana e Archivio di Stato, piazza Nicola Amore, lato settentrionale di Corso Umberto, piazza Calenda, via Pietro Colletta (adiacenze Pizzeria da Michele), Castel Capuano, vico Santa Sofia; Lungo i Decumani, la statua del NILO, le chiese e le tradizionali pizzerie (Sorbillo, ecc.), il Tempio dei Dioscuri, oggi basilica di San Paolo è situato nei pressi dell’area dei PRESEPI, ove vi è accesso di Napoli Sotterranea ed agli antichi acquedotti romani. Interessante la stratigrafia nel Duomo con resti greci e romani. Ritorno in serata, con partenza alle 17.00, dopo pranzo libero. L’escursione sarà a carattere turistico. Consigliato, in ogni caso, abbigliamento comodo. Adesioni contattando www.cuoresannita.it; Cuore Sannita Facebook oppure Giuseppe 380 1874732 – Antonio 368/3860644 Biglietti di ingresso, guide, spese di trasporto sono a carico dei partecipanti. In caso di rilevante numero di partecipanti è prevista la possibilità di effettuare le escursioni in autobus o minibus. Pertanto è gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il termine ultimo del 25 Novembre.
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