23 FEBBRAIO: IL RECINTO FORTIFICATO e LE GROTTE DI FALVATERRA (e Pastena); LA CIVITA DI ARTENA PARTENZA ORE 8.00 da LARGO BRECCE di Piedimonte Matese per una nuova escursione nel territorio della valle del Liri e del Sacco: FALVATERRA con le MURA POLIGONALI e le GROTTE. Si tratta di un ritorno nei Monti Ausoni e, soprattutto, nell’area di Fabrateria Nova, fondata dai romani nel 125 a.C. sulla sponda destra del fiume Liri, poco dopo la confluenza con il fiume Sacco, all'indomani della distruzione di Fregellae (escursione 2020). Intorno alle 9.15 giungeremo all'area protetta denominata Monumento naturale delle "Grotte di Falvaterra e Rio Obaco. L’area comprende le GROTTE che si snodano lungo un percorso di 2 Km ricco di interessanti spunti anche speleologici con tratti attivi ed un fiume sotterraneo perenne e tratti fossili; le grotte, peraltro, sono collegate a quelle di Pastena - dopo un percorso di 2,5 Km., mentre sospeso nel tempo appare il “Paradiso” laghetto del Rio Obaco. La piccola collina che ospita le grotte, sfiora di poco i 350 m e, come gran parte dell’area, è sede di piccoli centri fortificati con mura poligonali facenti parte di un sistema molto più ampio che si affaccia sulla valle del fiume Sacco, in un area di confluenza con il Liri a ridosso dell'area collinare sopra il lago di San Giovanni Incarico. I toponimi di Castellone o di Macerino indiziano la presenza di mura da cui osservare un panorama che spazia verso la Valle dei Latini e la catena dei monti Volsci, rappresentati dai Monti Ausoni. La nostra meta è la sommità della collina in località Castellone ove sono visibili tratti di mura in opera poligonale di prima maniera, poco distanti da un altro breve tratto in località Costa Marione, parte di un apprestamento difensivo meritevole di approfondimento. Le strutture murarie, in gran parte crollate - vedi materiale a valle -, sono costituite da massi di notevoli dimensioni appena sbozzati e sagomati sui piani di appoggio con facciavista levigato. La presenza di zeppe interstiziali rimandano alla tecnica di II maniera. Questi tratti verosimilmente erano parte di un circuito murario che in origine racchiudeva la sommità della collina, ove sono visibili molti reperti di terracotta ad impasto grezzo, seppur ammalorati. In collegamento ottico è Montenero a Castro dei Volsci, circuito di circa 2 Km. che racchiude la sommità di due colline – Montenero Castellone e Montenero Diruto sulla cui sommità è stata ipotizzata una cerchia interna ritenuta l’antica arx – e la sella che le unisce. I Monti Ausoni nascondono a brevissima distanza un autentico miracolo della natura: le Grotte di Pastena, un universo sotterraneo di stalattiti, stalagmiti e laghi carsici, da scoprire ed esplorare a piedi (visita 2 ore circa). Dopo la visita (Grotte 30/60 minuti, mura 90 minuti, lago 30 minuti) si procederà per ARTENA. La pittoresca cittadina, arroccata nella roccia tanto che in alcuni tratti è oggi, come in passato, impossibile da percorrere con i mezzi e, quindi, si ricorre ad altri mezzi di trasporto. Gli asini sostituiscono le macchine e svolgono tantissime attività all’interno della città provvedendo addirittura alla raccolta differenziata. Centro di origini remote, Artena ha visto la presenza di popolazioni preromane e successivamente dei romani come dimostrato dalle ville, i cui resti sono ancora visibili a Piano della Civita ove si farà sosta e colazione al sacco. La Civita, a 631 m. s.l.m., in posizione dominante e di controllo sulla sottostante vallata, è situata a circa 1 km. dal centro abitato di origine medioevale, in un contesto paesaggistico spettacolare, con un panorama che spazia dall’imbocco della Pianura pontina, ai Castelli Romani fino ai Monti Prenestini e alla Valle del Sacco. Sul pianoro sono presenti i resti di un insediamento databile tra l’età tardo – arcaica (inizi del V sec. a.C.) e l’età medio – repubblicana (IV – III sec. a.C.), caratterizzato dalla presenza di una imponente cinta muraria in opera poligonale accessibile da una porta scea. In opera poligonale è pure il monumentale terrazzamento centrale, mentre poco più in alto, sulla spianata al centro dell’insediamento sono visibili i resti di una villa rustica romana databile tra il I sec. a.C. e il II sec. d.C. Il Museo civico archeologico "R.Lamrechts" conserva parte dei materiali provenienti dall’area ed è inserito nel sistema Museale Territoriale dei Monti Lepini Il ritorno, previsto nel pomeriggio dopo colazione al sacco, avverrà via Suio passando per le Aquae Vescinae - antiche terme – e visitando brevemente la basis villae posta sotto la chiesa di Santa Maria in Pensulis alla località Castelforte. Altre basis sono a Spigno Saturnia in località Campodivivo ed a SS. Cosma e Damiano in località Ceracoli. L’escursione ha carattere RICOGNITIVO, seppur con difficoltà ed asperità lievi. Si consigliano abbigliamento adatto e scarpe comode. Informazioni e prenotazioni: vedi sezione contatti del sito www.cuoresannita.it, Cuore Sannita facebook, Antonio368/3860644 – Michele 3487903481. Biglietti di ingresso, guide, spese di trasporto sono a carico dei partecipanti. Trasferimento con auto propria. In caso di rilevante numero di partecipanti è prevista la possibilità di effettuare le escursioni in autobus o minibus. Pertanto è gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il termine ultimo del 18 Febbraio. Il programma è suscettibile di modifiche relative ad altimetrie e percorsi, che saranno prontamente comunicate.
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23 FEBBRAIO: IL RECINTO FORTIFICATO e LE GROTTE DI FALVATERRA (e Pastena); LA CIVITA DI ARTENA PARTENZA ORE 8.00 da LARGO BRECCE di Piedimonte Matese per una nuova escursione nel territorio della valle del Liri e del Sacco: FALVATERRA con le MURA POLIGONALI e le GROTTE. Si tratta di un ritorno nei Monti Ausoni e, soprattutto, nell’area di Fabrateria Nova, fondata dai romani nel 125 a.C. sulla sponda destra del fiume Liri, poco dopo la confluenza con il fiume Sacco, all'indomani della distruzione di Fregellae (escursione 2020). Intorno alle 9.15 giungeremo all'area protetta denominata Monumento naturale delle "Grotte di Falvaterra e Rio Obaco. L’area comprende le GROTTE che si snodano lungo un percorso di 2 Km ricco di interessanti spunti anche speleologici con tratti attivi ed un fiume sotterraneo perenne e tratti fossili; le grotte, peraltro, sono collegate a quelle di Pastena - dopo un percorso di 2,5 Km., mentre sospeso nel tempo appare il “Paradiso” laghetto del Rio Obaco. La piccola collina che ospita le grotte, sfiora di poco i 350 m e, come gran parte dell’area, è sede di piccoli centri fortificati con mura poligonali facenti parte di un sistema molto più ampio che si affaccia sulla valle del fiume Sacco, in un area di confluenza con il Liri a ridosso dell'area collinare sopra il lago di San Giovanni Incarico. I toponimi di Castellone o di Macerino indiziano la presenza di mura da cui osservare un panorama che spazia verso la Valle dei Latini e la catena dei monti Volsci, rappresentati dai Monti Ausoni. La nostra meta è la sommità della collina in località Castellone ove sono visibili tratti di mura in opera poligonale di prima maniera, poco distanti da un altro breve tratto in località Costa Marione, parte di un apprestamento difensivo meritevole di approfondimento. Le strutture murarie, in gran parte crollate - vedi materiale a valle -, sono costituite da massi di notevoli dimensioni appena sbozzati e sagomati sui piani di appoggio con facciavista levigato. La presenza di zeppe interstiziali rimandano alla tecnica di II maniera. Questi tratti verosimilmente erano parte di un circuito murario che in origine racchiudeva la sommità della collina, ove sono visibili molti reperti di terracotta ad impasto grezzo, seppur ammalorati. In collegamento ottico è Montenero a Castro dei Volsci, circuito di circa 2 Km. che racchiude la sommità di due colline – Montenero Castellone e Montenero Diruto sulla cui sommità è stata ipotizzata una cerchia interna ritenuta l’antica arx – e la sella che le unisce. I Monti Ausoni nascondono a brevissima distanza un autentico miracolo della natura: le Grotte di Pastena, un universo sotterraneo di stalattiti, stalagmiti e laghi carsici, da scoprire ed esplorare a piedi (visita 2 ore circa). Dopo la visita (Grotte 30/60 minuti, mura 90 minuti, lago 30 minuti) si procederà per ARTENA. La pittoresca cittadina, arroccata nella roccia tanto che in alcuni tratti è oggi, come in passato, impossibile da percorrere con i mezzi e, quindi, si ricorre ad altri mezzi di trasporto. Gli asini sostituiscono le macchine e svolgono tantissime attività all’interno della città provvedendo addirittura alla raccolta differenziata. Centro di origini remote, Artena ha visto la presenza di popolazioni preromane e successivamente dei romani come dimostrato dalle ville, i cui resti sono ancora visibili a Piano della Civita ove si farà sosta e colazione al sacco. La Civita, a 631 m. s.l.m., in posizione dominante e di controllo sulla sottostante vallata, è situata a circa 1 km. dal centro abitato di origine medioevale, in un contesto paesaggistico spettacolare, con un panorama che spazia dall’imbocco della Pianura pontina, ai Castelli Romani fino ai Monti Prenestini e alla Valle del Sacco. Sul pianoro sono presenti i resti di un insediamento databile tra l’età tardo – arcaica (inizi del V sec. a.C.) e l’età medio – repubblicana (IV – III sec. a.C.), caratterizzato dalla presenza di una imponente cinta muraria in opera poligonale accessibile da una porta scea. In opera poligonale è pure il monumentale terrazzamento centrale, mentre poco più in alto, sulla spianata al centro dell’insediamento sono visibili i resti di una villa rustica romana databile tra il I sec. a.C. e il II sec. d.C. Il Museo civico archeologico "R.Lamrechts" conserva parte dei materiali provenienti dall’area ed è inserito nel sistema Museale Territoriale dei Monti Lepini Il ritorno, previsto nel pomeriggio dopo colazione al sacco, avverrà via Suio passando per le Aquae Vescinae - antiche terme – e visitando brevemente la basis villae posta sotto la chiesa di Santa Maria in Pensulis alla località Castelforte. Altre basis sono a Spigno Saturnia in località Campodivivo ed a SS. Cosma e Damiano in località Ceracoli. L’escursione ha carattere RICOGNITIVO, seppur con difficoltà ed asperità lievi. Si consigliano abbigliamento adatto e scarpe comode. Informazioni e prenotazioni: vedi sezione contatti del sito www.cuoresannita.it, Cuore Sannita facebook, Antonio368/3860644 – Michele 3487903481. Biglietti di ingresso, guide, spese di trasporto sono a carico dei partecipanti. Trasferimento con auto propria. In caso di rilevante numero di partecipanti è prevista la possibilità di effettuare le escursioni in autobus o minibus. Pertanto è gradita, per esigenze organizzative, una prenotazione entro il termine ultimo del 18 Febbraio. Il programma è suscettibile di modifiche relative ad altimetrie e percorsi, che saranno prontamente comunicate.
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